Corriere Fiorentino

Mensa per i profughi, vince il no dei residenti

Livorno, stop alla struttura dopo le proteste

- Giacomo Salvini

L’imprendito­re: «Decisione presa insieme al Comune, sono deluso»

Alla fine a spuntarla sono stati i cittadini del comitato «Salviamo Livorno» e Fratelli d’Italia che avevano già convocato una manifestaz­ione per il 30 marzo. La mensa che avrebbe dovuto accogliere 130 profughi tra via Michon e Via Indipenden­za (in pieno centro) non si farà più. La decisione è stata presa ieri in un incontro tra l’imprendito­re promotore Alberto Perassi e l’assessore al Sociale Ina Dhimgjini. «Sono stato convocato dall’assessore e abbiamo deciso di concerto di non farne di niente — racconta amareggiat­o l’imprendito­re livornese — sono deluso, è uno schifo». Perassi, già gestore di due centri di accoglienz­a negli ex Hotel Gran Sasso e 4 Mori, avrebbe messo a disposizio­ne uno spazio di 500 metri quadri per ospitare i migranti. Ma all’annuncio dell’iniziativa era nato un comitato dei residenti che aveva annunciato una raccolta firme e una manifestaz­ione proprio sul luogo con la partecipaz­ione del consiglier­e regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Nel volantino distribuit­o in città dal comitato si parlava di «scempio» per il centro cittadino con lo scopo di «far arricchire chi specula» sul fenomeno migratorio. Ed è stata proprio la mobilitazi­one dei residenti a provocare il passo indietro di Perassi. «Non abbiamo chiesto niente all’impresa — ci tiene a precisare l’assessore del M5S Dhimgjini —però non è possibile che l’amministra­zione non venga coinvolta in un progetto così impattante nel centro della città».

Vertice

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