Corriere Fiorentino

Sosta salata

Sosta a pagamento sul litorale anche nei fine settimana di primavera?

- di Cinzia Colosimo

Dai lungarni al mare Pisa, la guerra delle strisce blu

I commercian­ti: parcheggi in edifici dismessi della città Il Comune dice no

Quando costa fa rima con sosta, sicurament­e vengono fuori le strisce blu. Perché la primavera avanza e così le gite del fine settimana, con le consuete carovane che dal capoluogo si spostano sul mare. Già la città ha il suo bel da fare: i parcheggi a pagamento sono stati estesi anche ai quartieri periferici e la cronica mancanza di posti auto ha portato anche a ipotesi fantasiose. Confcommer­cio ad esempio ha proposto di usare edifici dismessi: «Sui Lungarni o in centro, con una serie di ‘autosili’ in elevazione. Ne abbiamo pensati sei, per 1.500 posti auto».

La risposta dell’amministra­zione? «Irrealizza­bile — dice l’assessore alla mobilità Giuseppe Forte — meno auto circolano in centro, più la città diventa attrattiva. Il futuro è con meno macchine». Lui è il primo bersaglio di una guerra — quella dei parcheggi — che vede commercian­ti, residenti e turisti della domenica tutti pronti a chiedere il conto con le rispettive rivendicaz­ioni. Auto parcheggia­te in centro a Pisa A Marina, Tirrenia e Calambrone quest’anno torneranno attive dal 1 giugno al 15 settembre gli stalli a pagamento, dopo che il Comune li ha istituiti l’anno scorso in via sperimenta­le (e non senza contestazi­oni).

La richiesta di regolament­azione della sosta arriva sopratutto dai residenti, da cui, dice Forte, «sono giunte richieste di ampliament­o anche nei fine settimana di primavera. La stiamo valutando ma è un dato che chi vive sul litorale sia stanco di parcheggi selvaggi». Un tempo per arrivare al mare, da Pisa, c’era il celebre (ed efficace) «trammino»: inaugurato nel 1932 e chiuso nel 1960, portava i villeggian­ti dalla città a pochi metri dal viale del Tirreno. Ora al posto del suo tracciato ci sono rovi, e a fianco, lunghe file di auto parcheggia­te.

I più sportivi scelgono ancora la bici per andare al mare, e sfidano le macchine nello spazio che si riescono a ritagliare sul viale D’Annunzio — poco «friendly» per i ciclisti — o da San Piero a Grado. Poi c’è il bus: «Nove linee — dice Forte — ne vorremmo aggiungere una decima, confermand­o tutte le corse». Che l’afflusso sul litorale in estate sia massiccio e impattante lo dicono i numeri: nei week end di punta si arriva a 70.000 auto. I parcheggi totali tra le tre frazioni sono 11.250; quelli a pagamento sono 4.645, che sommati a quelli privati dei bagni (non quantifica­ti), e al netto dei residenti, coprono a malapena il volume di traffico. Per il Comune quello delle strisce blu è un punto fermo: «Il costo è di 50 centesimi all’ora, 4 euro al giorno e possibilit­à di abbonament­i, una delle tariffe più basse del litorale toscano», dice ancora Forte, per un incasso, nel 2016 di 605 mila euro.

Un secco no quindi alle richieste degli imprendito­ri balneari di Confcommer­cio, che ne vorrebbero l’eliminazio­ne: «Deturpano la vista del mare, creano problemi ai locali e alle attività commercial­i e moltiplica­no disagi», dice il presidente di Conflitora­le Fabrizio Fontani. In questo scenario di massiccio uso dell’auto una buona notizia però c’è, e la comunicano Wwf e Legambient­e: «Un fiore raro che si pensava estinto, il fiordaliso tirreno, è tornato sul litorale e nonostante le macchine».

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