Corriere Fiorentino

Si lancia dalla montagna, ma la tuta non si apre: muore esperto di base jumping

Nicola, 37 anni di Capannori, ha perso la vita nell’ennesima prova di «base jumping»

- di Simone Dinelli

Il paracaduti­smo e i lanci erano la sua più grande passione, ma gli sono costati la vita. Colpa forse di una vela malfunzion­ante, che non si è aperta al momento giusto. Di certo Nicola Galli, 37 anni, che viveva da qualche anno a Pisa ma era originario di Pieve di Compito nel Comune di Capannori, di lanci era un vero e proprio esperto, con vari brevetti conseguiti ed esperienze maturate sin da quando di anni ne aveva appena 16.

Ieri mattina però qualcosa è andato storto. Nicola, in compagnia di un gruppo di amici, si trovava sulle Pareti Zebrate di Pietramura­ta (un lungo scivolo di calcare), sul Monte Brento in provincia di Trento, per una esercitazi­one di base jumping, disciplina estrema che consiste nel lanciarsi nel vuoto da fermo da varie superfici quali montagne, edifici o ponti e atterrare con un paracadute. Una prova ripetuta chissà quante volte, visto che Galli vantava esperienze di lancio anche all’estero, in Francia, Svizzera, Stati Uniti e Norvegia. Alle 9 di ieri mattina il giovane si è buttato, indossando per l’occasione — secondo quanto si è appreso — un nuovo tipo di tuta alare mai provata prima. Una volta in volo, Nicola ha però incontrato difficoltà nel manovrare la vela, schiantand­osi contro una parete rocciosa.

Gli amici che hanno assistito impotenti alla scena si sono subito adoperati per chiamare i soccorsi. Ma, nonostante l’intervento degli uomini del soccorso alpino e di un elicottero del nucleo provincial­e trentino, per il jumper lucchese non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate nel terribile schianto.

Nicola, che condividev­a la passione per questa disciplina con la fidanzata, era iscritto all’Associazio­ne nazionale paracaduti­sti d’Italia- sezione Viareggio e Versilia e aveva effettuato il suo primo lancio nel 1996 a Tassignano (un’altra frazione di Capannori, dove c’è un piccolo aeroporto da cui partono molti paracaduti­sti), conseguend­o poi con il tempo diversi brevetti che gli avevano consentito di diventare istruttore e di trovare anche un impiego come ripiegator­e ufficiale di paracaduti d’emergenza nella ditta Dbs Avio Para Service in provincia di Pisa, trasforman­do così la passione in una attività lavorativa vera e propria. La notizia della morte di Nicola Galli si è subito diffusa fra amici e parenti, rimasti attoniti di fronte a una tragedia ancora difficile da spiegare.

Il base jumping è una disciplina il cui nome è stato coniato negli Stati Uniti circa 40 anni fa: la parola «base» è in realtà l’acronimo dei termini inglesi «buildings» (edifici), «antennas» (antenne o torri abbandonat­e o simili), «spans» (campate dei ponti) ed «earth» (cioè montagne, scogliere o altre formazioni naturali), ad indicare i luoghi da dove avvengono solitament­e i lanci. A causa dell’elevata pericolosi­tà di questo sport, molti Paesi lo hanno dichiarato illegale. E nell’area di Pietramura­ta dove ha perso la vita ieri Nicola Galli, già in passato si erano registrati incidenti mortali.

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Esperto Nicola Galli aveva fatto il suo primo lancio all’età di 16 anni e nel tempo aveva conseguito diversi brevetti. Sopra, uno dei suoi lanci

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