Pedofilia, la Chiesa riparte da Firenze
Un gruppo di esperti varerà le linee guida sulla formazione dei preti
Si è chiusa con la decisione di varare un gruppo di esperti internazionali, religiosi e non, che si riuniranno a Firenze alla Facoltà Teologica per elaborare unna serie di indicazioni condivise per la formazione sulla prevenzione degli abusi sui minori, la prima conferenza europea sul tema, organizzata nella Facoltà teologica dell’Italia centrale, dall’arcidiocesi di Firenze, in collaborazione con il Centre for child protection dell’Università Gregoriana.
Un appuntamento che ha visto quasi 300 tra rettori di Seminari, vescovi, suore, sacerdoti, laici, psicologi, confrontarsi su come migliorare la formazione di novizi e seminaristi, ma anche sacerdoti. È emersa la necessità, condivisa, di aprire i Seminari a psicologi, psichiatri, esperti non religiosi, di parlare anche di sessualità, e ieri ai lavori ha partecipato anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. «Non fa notizia l’impegno della Chiesa su questo tema, come non lo fa l’impegno limpido e generoso dei sacerdoti ogni giorno nelle nostre parrocchie — ha sottolineato Bagnasco — Abbiamo allungato la prescrizione per abusi sessuali a venti anni, prima erano dieci, da quando la vittima compie 18 anni, non a venti dal compiersi della violenza. Dobbiamo curare sempre meglio la formazione di base, anche con aiuti specifici e scientifici del nostro tempo. La percentuale degli abusi di questo genere è altissima, ma il 90-95% avviene non nell’ambito della Chiesa, grazie a Dio. Però io faccio fatica a dire questo anche se è un dato perché mi sembra quasi come dire “in fondo ce ne sono pochi in famiglia nostra” e questo non vuol dire niente; perché anche un solo caso di abuso è un fatto gravissimo e dolorosissimo».
Il cardinal Bagnasco Anche un solo abuso è un fatto gravissimo