UN SUMMIT PER L’AGRICOLTURA CHE RESISTE

Mercoledì e giovedì il Real Collegio di Lucca ospita la conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, convocata per fare il punto sullo stato di salute del settore e gettare le basi del lavoro dei prossimi anni. Ci saranno anche il commissario europeo per l’Agricoltura Phil Hogan e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. A 10 anni dall’ultima conferenza e i dati mostrano che l’agricoltura ha avuto una buona capacità di tenuta, nonostante abbia pagato un prezzo alto alla recessione. I sintomi di ripresa, emersi soprattutto nell’ultimo triennio, dovranno essere consolidati anche nel medio e lungo periodo: per questo l’appuntamento di Lucca sarà un crocevia fondamentale per le politiche regionali in materia. Alcuni dati del rapporto Irpet che verrà presentato indicano che l’agricoltura e l’agroalimentare toscano hanno mantenuto pressoché inalterati i livelli di produzione e valore aggiunto rispetto al 2006: un saldo ottenuto soprattutto grazie alla ripresa degli ultimi trequattro anni che ha permesso di recuperare le perdite del triennio 2010-2012. Attualmente il valore aggiunto di agricoltura e agroalimentare toscano è di 3,2 miliardi di euro, di cui 2 miliardi (pari al 70%) da attribuire alla parte strettamente agricola. Le imprese agricole della Toscana sono circa 72 mila e gli occupati 51 mila, il 12% in meno rispetto al 2006 ma in crescita costante dal 2012. Le produzioni agricole e agroalimentari toscane sono una parte importante dell’immagine del territorio all’estero: se pesano relativamente poco in termini di valore (1,8 miliardi, pari al 7% dell’export toscano) giocano un ruolo fondamentale in termini di immagine e riconoscibilità, contribuendo a rendere la Toscana attrattiva agli occhi del mondo. Le esportazioni hanno come sbocco privilegiato gli Usa, seguiti da Germania, Regno Unito, Francia e Canada: le strategie future dovranno tener conto anche delle politiche restrittive annunciate e praticate da molti di questi partner.