Muovere gli oggetti col pensiero E stavolta non è fantascienza
Si chiama BrainControl il futuristico dispositivo medico ideato dalla startup senese Liquidweb Una svolta per tanti malati gravi: riuscire a comunicare attraverso gli impulsi del cervello
L a prima richiesta di Anselmo è stata di riaprire le palpebre. E vedere quel nipote di cui sua figlia continuava a raccontargli e che non era ancora riuscito a guardare. Da quando infatti la Sla gli aveva inibito anche il movimento delle pupille e azzerato così l’ultima possibilità di interagire attraverso il tradizionale puntatore oculare che traduceva i movimenti dello sguardo in parole o desideri su uno schermo, non è riuscito più a comunicare con i suoi cari. Per sei lunghi anni le palpebre sono rimaste chiuse e il silenzio è stata la sua unica risposta.
Anselmo è il «paziente zero», il gravissimo caso su cui nel 2013 il team di Liquidweb ha testato quel dispositivo così innovativo da sembrare il prodotto di un romanzo di fantascienza. Comunicare con l’esterno pensando di spostare un oggetto, l’intenzione che diventa azione, il movimento che dà voce ai pensieri. Questo è BrainControl, dispositivo medico ideato dalla startup senese in grado di intercettare l’attività elettrica del cervello generata dal pensiero di un movimento: «L’idea nasce circa otto anni fa, lavoravo ad un progetto di ricerca europeo sulla Brain-Computer Interface (BCI), un settore di studi sull’interazione uomo-macchina attraverso le onde cerebrali — spiega l’ingegnere Pasquale Fedele, Ceo e fondatore di Liquidweb — L’obiettivo era integrare queste tecniche nello sviluppo di un sistema che consentisse all’uomo di comunicare con i robot tramite biofeedback, allora si contavano studi e prototipi anche nell’ambito delle tecnologie assitrol stive, ma nulla che fosse usabile e robusto da poter uscire dai laboratori di ricerca. È così che è nata la sfida di trovare una soluzione per l’impiego di tali tecnologie per ridare la possibilità di comunicare a quei pazienti tetraplegici o afflitti da paralisi totale che fossero ancora in possesso di funzionalità cognitive integre».
L’idea alla base di BrainCon- è quella di intercettare — grazie ad un caschetto e dei sensori — l’attività elettrica sviluppata dal pensiero del movimento, che diventa così la risposta affermativa o positiva ad una domanda, lo strumento per scegliere tra varie opzioni pensando di spostare oggetti a sinistra o a destra proprio come il puntatore di un mouse: «Il momento più importante è stato circa quattro anni fa, quando ci siamo occupati di Anselmo: non era in grado di avere alcuna interazione con l’esterno da sei anni perché anche le pupille avevano smesso di funzionare — ricorda Fedele — Grazie alla nostra tecnica il paziente è tornato invece a comunicare e come prima cosa ha chiesto di aprire le palpebre, inerti ormai da sei anni. Gli occhi invece erano ancora in grado di vedere: in quel momento, quando ha visto per la prima volta sua nipote, abbiamo pensato che come lui c’erano tanti altri pazienti da aiutare e abbiamo capito che non potevamo più tornare indietro».
Così è stato: i profitti di Liquidweb derivati dalle consulenze e dalla vendita di altre applicazioni biomedicali vengono reinvestiti per ottimizzare e commercializzare BrainControl, il sistema — riconosciuto come dispositivo medico di classe 1 — viene testato su 125 pazienti, solo in quattro casi non registra alcuna attività celebrare mentre la stragrande maggioranza degli utenti viene strappata al silenzio. Arrivano richieste da Stati Uniti e Germania, alcune aziende sanitarie — toscane ed emiliane in testa — cominciano anche a rimborsare la spesa ai pazienti che decidono di acquistare il dispositivo e ad inizio mese arriva anche il primo ordine da un ospedale, il tedesco Evangelische Krankenhaus Oldenburg con 400 posti letto e 40.000 pazienti ogni anno: «Aumentarne la diffusione ci consentirebbe quella disponibilità di risorse per innovare ulteriormente il dispositivo per la quale siamo anche alla ricerca di partner industriali» conclude Fedele. Nel frattempo ai riconoscimenti della comunità scientifica internazionale si è aggiunto quello del Presidente della Repubblica, che ha conferito a Fedele l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.