Il gol di Babacar regala la terza vittoria consecutiva e tiene aperte le speranze di rincorsa al sesto posto L’Atalanta va, ma il Milan frena e stasera c’è l’Inter Sousa: «Io non gufo. Il futuro? Essere chiari non paga»
I viola conquistano la terza vittoria consecutiva e tengono aperti i giochi in classifica L’Atalanta va, Montella frena e i nerazzurri stasera affrontano la Samp. Sousa: «Ma io non gufo nessuno»
Non gioca quasi mai, ma segna quasi sempre. È la bizzarra storia di Khouma El Babacar, l’uomo della Provvidenza che nel diluvio serve il tris viola che vale un passo verso l’Europa. Nonostante la cinquina dell’Atalanta a Genova, il passo falso di Montella contro Zeman permette alla Fiorentina di arrivare a -3 dal Milan ea -4 dall’Inter (ora sesta), in attesa del posticipo nerazzurro di stasera contro la Samp. Non sarà molto, ma è già qualcosa. Anche perché tre vittorie di fila la Fiorentina non le faceva dal novembre 2015, da quando cioè Sousa e i suoi guardavano tutti dall’alto verso il basso e strappavano applausi su ogni campo.
Meritata e indiscutibile, la vittoria viola è figlia dello spirito e della voglia di riscatto del gruppo. Encomiabile per esempio la partita di Borja Valero. Uomo ovunque del centrocampo viola, sprecone sotto porta, ma applauditissimo per il suo essere, costantemente, al centro del gioco anche quando si trattava semplicemente di rincorrere gli avversari. Buona anche la prova di Ilicic, un altro che si sbatte per la causa e finisce stremato, mentre Sanchez, da vice Gonzalo, se la cava senza neppure una sbavatura. Non è un caso allora che la vittoria venga festeggiata a lungo, e da tutta la squadra, sul terreno del Franchi: prima con le divertenti pacche sulla nuca di Baba e poi con abbracci reciproci. Immagine che da sola dimostra la voglia di non tirare i remi in barca e di continuare a provarci: «L’Europa? Lo spogliatoio mi ha sempre dimostrato voglia e gioia di allenarsi, ma non guferò l’Inter», dice Sousa.
Le sue scelte a dir la verità non convincono fino in fondo, perché i rispolverati panchinari Cristoforo e Milic annaspano e sbagliano troppo, mentre Saponara e Chiesa in panchina sono un lusso che la Fiorentina di oggi semplicemente non sembra potersi permettere: «Saponara? Ho scelto Ilicic perché è più dinamico — spiega l’allenatore — e un centrocampo più equilibrato che ci ha permesso di controllare il gioco dall’inizio alla fine». Dettagli comunque, perché come detto il terzo 1-0 consecutivo del campionato viola (Tatarusanu a proposito non prende gol da 4 partite e 365 minuti complessivi), lascia in secondo piano il poco simpatico Pesce d’Aprile («Corvino mi ha offerto il rinnovo», aveva detto Paulo) della vigilia.
«Se qualcuno ci ha creduto, significa che il Pesce mi è venuto bene. Il mio futuro? Cerco di lasciare un bel ricordo di me, propongo un gioco che comporta dei rischi e sono una persona chiara e onesta. Non sempre però posso esserlo anche pubblicamente, quando lo sono stato ho finito per essere penalizzato».
Tornando alla partita, paradossalmente il momento clou è stato l’acquazzone. In quel momento, con l’incubo Crotone che tornava alla mente (nel girone d’andata la Fiorentina rischiò di perdere nel Franchi inzuppato) e Kalinic fuori gioco per la botta presa a fine primo tempo, il pomeriggio viola si stava mettendo male. E invece l’improvviso il cross perfetto di Milic (fino a quel momento quasi disastroso sulla fascia) e l’imperiosa zuccata di Babacar, cambiano la storia e stendono il timido Bologna di Donadoni. Da lì in poi non c’è storia, anche perché Paulo getta nella mischia anche Saponara. Che appena entrato dimostra subito di poter essere un valore aggiunto: gran palla a seguire per Tello, gran tiro (e super parata di Mirante) sotto la traversa e un altro paio di duetti con Borja davvero niente male. La stoffa insomma c’è, ma questo già si sapeva. Ora non resta che trovargli un posto fisso in squadra.
Lui, Bernardeschi (sperando che la caviglia non faccia le bizze) e un Chiesa finalmente riposato potrebbero diventare le armi per calare il poker domenica prossima a Marassi contro la Sampdoria di Giampaolo. Senza dimenticare Baba ovviamente. Il panchinaro goleador che segna solo gol pesanti.
Porta chiusa Tatarusanu imbattuto da 365 minuti di gioco Non prende gol dalla gara con il Torino