Carlo e Camilla, l’abbraccio di Firenze E lui: i nostri Paesi legati come non mai
A Carlo le chiavi della città e il premio della Fondazione Palazzo Strozzi. Una coppa Ginori per ricordo
Il principe Carlo e la duchessa Camilla all’arrivo in Palazzo Vecchio con il sindaco Dario Nardella e la moglie. Sopra Carlo gioca a tresette alla casa famiglia della Caritas (foto: Sestini)
Con una maratona di appuntamenti istituzionali e non il Principe di Galles e la Duchessa di Cornovaglia hanno chiuso la parte fiorentina del loro viaggio in Italia e nel discorso nel Salone de’ Cinquecento per la concessione del premio Palazzo Strozzi Renaissance Man of the Year — l’unico pronunciato in pubblico — il principe Carlo ha voluto sottolineare l’importanza del suo viaggio. «Nonostante il nostro rapporto sia profondamente radicato nella nostra storia condivisa, oggi, sono felice di dire, che è più saldamente integrato che mai. In quasi qualsiasi campo a cui uno possa pensare – nella cultura, negli affari, nell’educazione, nella difesa e nella cooperazione sulla sicurezza, nell’innovazione e nella ricerca, persino nello sport – la partnership tra Regno Unito e Italia porta straordinari benefici alle nostre economie e alle nostre società», è stato il passaggio chiave del suo intervento.
Carlo e Camilla sono arrivati in Palazzo Vecchio prima delle 21 per la cena di gala (300 invitati serviti da Galateo e fiori scelti da Floralia nei colori preferiti dal principe) organizzata dalla Palazzo Strozzi Foundation Usa (supportata da Maria Manetti Shrem, Aston Martin Lagonda, Andrea Bocelli Foundation, con presidente onorario dell’evento Leonardo Ferragamo, chairman della Associazione Partners Palazzo Strozzi) durante la quale il sindaco, parlando in inglese, ha consegnato al principe di Galles le «Chiavi della Città», riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte di Firenze. Il Comune prima ha donato a Carlo e Camilla una coppa in edizione limitata e dipinta a mano dai maestri della Richard Ginori («Orgogliosi che una nostra creazione artistica sia stata scelta», ha detto Giovanni Giunchedi, presidente e Ad di Ginori), poi la cena con le note di Andrea Bocelli applaudito a scena aperta alla fine di La donna è mobile, prima che il principe Carlo ricevesse il premio Renaissance Man of the Year 2016. Il Principe di Galles, dalla tribuna del Salone de’ Cinquecento, ha esordito in italiano: «Signore e signori non potete immaginare che piacere sia per me e mia moglie essere qui a Firenze. Sono lusingato e onorato di ricevere questo premio». Ancora in italiano il saluto: «Sono grato per questo premio consegnato a qualcuno che ha cercato di ricordare i principii universali, l’equilibrio e l’armonia che sono stati rispettati nella vostra meravigliosa città. Speriamo di vedere, chissà, un secondo rinascimento».
La giornata di impegni istituzionali era iniziata all’Opificio delle Pietre Dure dove il sovrintendente Marco Ciatti gli ha consegnato la tessera degli Amici dell’Opificio e la spilla dell’istituto. A Palazzo Pitti, in Sala Bianca, l’incontro con alcune filature e tessiture laniere italiane, organizzato da The Woolmark Company e The Campaign for Wool con 90 ospiti, tra cui il sottosegretario Ivan Scalfarotto, il presidente di Camera Moda Carlo Capasa, il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi, il presidente del Centro di Firenze per la Moda Andrea Cavicchi, Paolo Zegna, Ferruccio Ferragamo, Pierluigi Loro Piana e Cristiana Cariaggi. Poi a Palazzo Strozzi, dove per il centenario del British Institute, il principe ha inaugurato la collocazione temporanea del Guerriero con Scudo di Henry Moore che resterà fino al 26 aprile nel cortile del palazzo prima di tornare nel giardino del chiostro della basilica di Santa Croce dove Moore lo volle.
Sono grato per questo premio, ricordo i principii universali, l’equilibrio e l’armonia rispettati nella vostra città. Spero di vedere, chissà, un secondo rinascimento