Grand tour al mercato: assaggi, bagno di folla Poi una partita a carte
L’ultima mattina a Firenze di Carlo e Camilla inizia con un bagno di folla e i sapori della Toscana per concludersi alla Caritas con una partita a tressette. Primo appuntamento in agenda, il mercato coperto di Sant’Ambrogio: «Ripulito dagli abusivi e così lustrato non si era mai visto — la battuta di molti clienti abituali — Sembra di essere in Norvegia. Domani torneremo in Italia».
La coppia — accolta dal presidente dei commercianti, Luca Menoni e dall’assessore alle Attività produttive Cecilia Del Re — ha voluto iniziare il lungo tour tra i banchi di carne e salumi con un buon cappuccino «senza schiuma e con il cacao». Poi, mentre tantissimi fiorentini si accalcavano per stringere loro la mano e fare fotografie, la coppia reale si è spostata prima davanti al banco macelleria di Menoni ( che ha donato due libri rivestiti in pelle sui 500 anni dell’arte dei beccai fiorentini) e poi si è diretta verso la gastronomia La Botteghina di Augusta per assaggiare la finocchiona, il prosciutto toscano, la schiacciata e il pecorino di Pienza stagionato in grotta. Non solo: la duchessa si è concessa un fuori programma lontano dagli obiettivi sganciandosi dal drappello e portando due scarpe rosse alla vetrina contro il femminicidio di un commerciante, un simbolo che non conosceva e che si è ripromessa di importare nel Regno Unito.
Uscendo dal mercato Carlo e Camilla hanno passato in rassegna, uno a uno, i fruttivendoli di Sant’Ambrogio a cui hanno chiesto dei prodotti e a che ora si svegliassero. Alla risposta «alle 4 del mattino» hanno risposto: «Il vostro è un duro lavoro». Poi due passi tra la folla fino al Teatro del Sale attesi da molti produttori delle zone terremotate, dal presidente di Slow Food Italia, Carlo Petrini, e dallo chef Fabio Picchi, che
I clienti Così pulito e senza abusivi non si era mai visto, sembra un mercato norvegese Slow Food Carlo ha invitato i produttori terremotati a Londra e insegnerà alla nostra università
già domenica sera aveva ospitato il principe e la duchessa al Cibreo per una cena (con un ristretto gruppo di amici tra cui i marchesi Vittorio e Bona Frescobaldi) a base di sottoli, sformatini, carciofi di montagna, minestrone e pesci vari all’elbana, con due vini toscani e uno tosco-francese. «Con Sua Altezza — dice Picchi — ci siamo dati appuntamento al prossimo anno nella sua fattoria per parlare di un progetto che lo vedrà collaborare con Slow Food: l’università diffusa. E lui insegnerà in diretta web». Non solo: il principe ha chiesto a Petrini di organizzare una settimana di promozione a Londra per i produttori colpiti dal sisma. Carlo, poi, dopo un fuoriprogramma con passeggiata e visita in piazza Duomo, ha chiesto di poter visitare un centro Caritas, e la scelta è caduta sulla casa famiglia di via del Porcellana (struttura del Comune) che ospita mamme con bimbi e anziani. A fare gli onori di casa, il cardinale di Firenze Giuseppe Betori, il sindaco Dario Nardella e il direttore della Caritas Alessandro Martini. Fuori protocollo, il principe si è seduto per una «partitella» a tressette dopo aver cercato «un consigliere perché non conosco questo gioco». Dopo qualche giro ha mangiato un dolce con gli ospiti: «Si sta bene qui? Nonostante quella signora brontolona?» ha sorriso indicando un’addetta.