Leonard, il giovane segretario del movimento degli ex
Livorno: 25 anni, alla guida degli scissionisti. «Sul lavoro noi ragazzi siamo più sensibili»
«Noi giovani non siamo il futuro, siamo il presente». Ha solo 25 anni, Leonard Conforti, ma parla già come un veterano della politica. D’altronde il suo idolo Enrico Berlinguer iniziò proprio così: dai circoli del proprio quartiere. Conforti è stato da poco eletto coordinatore di Livorno di Movimento Articolo Uno-Democratici e Progressisti, il nuovo soggetto politico fondato poco più di un mese fa dai fuoriusciti del Pd, tra cui Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema e il governatore Enrico Rossi. Ma non con una votazione. No, per acclamazione. «Durante la prima assemblea, dal tavolo di presidenza è stato proposto il mio nome e si sono alzati tutti in piedi ad applaudire — racconta Conforti — È stata una grande emozione».
L’elezione del 25enne Conforti alla guida del Movimento livornese stride un po’ con l’età media avanzata che si registra tra i militanti e i vertici di Mdp. Ma su questo Conforti dissente: «A 25 anni siamo già uomini e abbiamo grosse responsabilità sulle nostre spalle. L’importante è essere sempre se stessi. Chi meglio di un giovane può fare proposte per cambiare il mondo nell’epoca in cui viviamo? Le giovani generazioni sono molto più sensibili sui temi del lavoro, dell’immigrazione, della scuola e della ricerca. Adesso tocca a noi». Quella di Conforti è una passione politica che viene da lontano, dai tempi del liceo di Rosignano. «Mi sono fatto le ossa nell’associazionismo ma in quinta superiore, come rappresentante d’istituto, mi sono accorto che volevo fare politica e mettermi al servizio degli altri» racconta Conforti.
La sua prima tessera di partito (il Pd) la prenderà a 19 anni e dopo due diventerà segretario del suo circolo, la sezione «Nilde Iotti» di Castiglioncello. Ma Leonard non si accontenta e nel 2014, a 22 anni, tenta il grande salto: si candida alla segreteria del Pd di Livorno, contro il volere dei maggiorenti del partito. «Rispetto agli altri 4 candidati ero l’unico a non esprimere alcuna corrente politica», ci tiene a precisare. Nonostante la giovane età e l’inesperienza politica, Leonard arriva secondo a 36 voti dal renziano di ferro Lorenzo Bacci. «Dopo il voto mi chiamò Gianni Cuperlo e gli dissi che ero felice per come era andata perché ero solo un ragazzo e lui mi rispose quasi adirato: “No, tu non sei un ragazzo di 22 anni, ma un uomo di 22 anni”. Da quella lezione ho imparato tanto». Da allora il suo rapporto con il Pd è sempre stato conflittuale, tanto che Conforti è stato sul palco del cinema Farnese con Massimo D’Alema per aprire la campagna del No al referendum del 4 dicembre. Poi, a febbraio, la fuoriuscita dal Pd e l’impegno nel nuovo progetto politico. «Oggi molti militanti del Pd mi chiamano per chiedermi di ripensarci. Ma adesso non farò alcun passo indietro. Adesso tocca a noi».