Il bullo scarcerato torna a molestare
Via Baracca, le critiche di Nardella al giudice e il nuovo fermo. Il Comune: più vigili
È bastato che tornasse in via Baracca per tornare a molestare i residenti. Il «bullo», così lo chiamano, era stato appena rimesso in libertà dal gip dopo l’arresto di sabato scorso. Una decisione, quella del giudice, che aveva suscitato le critiche del sindaco Nardella: «Così i cittadini si sentono indifesi». E nel pomeriggio di ieri le molestie del bullo sono ricominciate tanto che è stato nuovamente fermato e condotto a Careggi per il Tso.
C’è un nuovo capitolo nella storia del bullo di Novoli, il rumeno di 38 anni che da giorni terrorizza Novoli. Ieri pomeriggio un commerciante della zona ha chiesto l’intervento della polizia perché l’uomo aveva iniziato a infastidire una donna e quando gli agenti sono arrivati Dimitru Grosu, come al solito, ha reagito male. Per questo è stato richiesto l’intervento del 118 che ha portato l’uomo a Careggi dove è stato sottoposto a tso, il trattamento sanitario obbligatorio.
Per qualche giorno quindi i residenti della zona intorno al supermercato Lidl potranno respirare. Poi, a tso concluso, il problema si ripresenterà. E tra i residenti di Novoli tornerà la paura per quell’uomo che gira per le strade con le spranghe in mano, che importuna i passanti, che si siede in mezzo alla strada e blocca il traffico.
Ieri intanto l’assessore alla polizia municipale Federico Gianassi, al termine di un incontro con i residenti, ha annunciato su Facebook che già da oggi aumenterà i vigili in strada proprio contro il bullo. La Procura, dal canto suo, ha annunciato il ricorso in Cassazione contro la decisione del giudice Gaetano Magnelli di non convalidare l’arresto eseguito sabato dai carabinieri della stazione di Peretola. Il giudice lunedì aveva ritenuto l’arresto per resistenza non giustificato. Il rumeno aveva colpito con una testata al petto un luogotenente dell’Arma ma per il giudice il fatto non è particolarmente grave nè il bullo si può considerare pericoloso.
«La testata — scrive Magnelli — è stata inferta mentre usciva dall’auto di servizio quando la situazione era di assoluto controllo da parte dei militari proprio davanti alla caserma»e Grosu quando è stato raggiunto dai carabinieri «era tranquillamente seduto sulla panchina».
Terminata l’udienza di convalida il bullo è ritornato immediatamente al solito posto, davanti al supermercato Lidl. Per questo ieri mattina l’associazione di estrema destra Casa Pound aveva annunciato di voler scendere in piazza a difesa del quartiere. «L’unico modo per non morire nel terrore — avevano spiegato da Casa Pound — è quello di vivere Firenze con delle passeggiate per la sicurezza. Noi non avremo mai paura di camminare nelle strade della nostra città visto che il sindaco Nardella e la sua giunta comunale hanno dimostrato di fregarsene». «Le decisioni dei magistrati vanno sempre rispettate — ha detto il sindaco Dario Nardella — ma non posso non rilevare come tantissimi cittadini si sentono, di fronte a episodi del genere, indifesi e sfiduciati. È un problema serio verso il quale è necessario giocare tutti in squadra con grande senso di responsabilità per evitare che prenda campo non solo a Firenze un’idea di giustizia fai da te e di sfiducia nei confronti delle istituzioni».
Palazzo Vecchio Il sindaco: così i cittadini si sentono indifesi. E l’assessore annuncia più vigili