Occhiali e cappellino rubati al palo di Simone Il padre: schifo
Furto choc in piazzale Donatello, il padre: che schifo
«Che schifo. Maledetti!», scrive su Facebook Stefania Grazzini. «Non ho parole», aggiunge Andres Cella. «Sono solo dei cretini che non conoscono l’importanza ed il valore di quello che hanno portato via». Piazzale Donatello. Dal 27 marzo — giorno della sua morte — gli amici di Simone Baldi si ritrovano ogni sera qui, al palo della luce vicino al quale il ventenne ha perso la vita. C’è chi ha lasciato una candela. Chi dei fiori. Chi una sciarpa. Chi un semplice bigliettino.
Nella serata di lunedì, però, questo tentativo di esorcizzare un dolore così grande è stato spezzato. Dal «palo di Simone», come lo chiamano gli stessi ragazzi, sono stati rubati un cappellino di Marco Simoncelli e un paio di occhiali da sole. Oggetti appartenuti a Simone e lasciati lì per ricordare quella giovane vita finita all’alba, sull’asfalto, dopo una tremenda caduta in scooter. Sui social, immediatamente, è stata espressa tutta la rabbia degli amici. Il padre del ragazzo, Alessandro, ha condiviso a sua volta uno dei post riguardanti la brutta faccenda. «Piazzale Donatello, per noi amici di Simo», racconta Andrea Cianferoni, «è diventato un ritrovo. Chi può andare va anche il giorno, però la sera ci incontriamo tutti lì. Ero stato io a portare quegli oggetti, oltre alla medaglia del mio primo incontro di pugilato. È vergognoso quello che è successo. Pure dei fiori, si sono presi».
La Polizia Municipale, intanto ha negato di aver spostato gli oggetti, magari per una questione di sicurezza. «Non siamo stati noi», ha spiegato un agente. «In questi casi o togliamo tutto o lasciamo il posto così com’è. Un intervento parziale non è previsto». Sconvolto anche Lorenzo Mazzanti, diciannove anni, che conosceva Simone da tempo: «Nonostante tutto continuerò ad andare al Piazzale. Simone è riuscito a riunire una grande famiglia. Ci manca già tanto».