Corriere Fiorentino

Gucci torna e sfila a Palazzo Pitti Due milioni per restaurare Boboli

L’annuncio del presidente Bizzarri, con Nardella e Schmidt: «Il rapporto con la città per noi è fondamenta­le»

- M.B.

Gucci investe su Firenze. Non solo con il centro di eccellenza per pelletteri­a e calzature che aprirà entro l’anno nella ex Matec e con la prima sfilata in città dopo 22 anni, ma anche donando 2 milioni di euro per un programma triennale di restauro e valorizzaz­ione del giardino di Boboli. È stato Marco Bizzarri, presidente e ceo Gucci ed artefice con Alessandro Michele del nuovo corso del marchio del colosso del lusso Kering, assieme al sindaco Dario Nardella e al direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, a dare l’annuncio. «Boboli è la Versailles italiana e vorremmo farlo rivivere», ha spiegato.

L’iniziativa della maison ha chiuso una settimana eccezional­e per la città, tra G7 della cultura e visita della coppia reale Carlo e Camilla, ed è frutto di un percorso iniziato quasi un anno fa, del dialogo tra la casa di moda e Schmidt con il Comune terzo attore interessat­o. E va nel solco delle iniziative sugli arazzi Medicei e della devoluzion­e del 50% dei proventi dei biglietti del Gucci Museo di piazza Signoria al Comune per restauri. «Questa scelta ha un significat­o particolar­e — ha spiegato Marco Bizzarri — perché è coerente con il percorso di Michele che

 Il direttore Schmidt Durante tutti gli interventi il giardino rimarrà aperto e alla fine sarà interament­e fruibile, cosa che oggi non è

trova nella città di Firenze e nei suoi capolavori rinascimen­tali un’inestingui­bile fonte di ispirazion­e. Il Giardino di Boboli è stato visitato da quasi un milione di persone l’anno scorso e siamo felici di questa opportunit­à. Gucci è un marchio globale con solide origini fiorentine. Alla base del successo di questi ultimi anni, trainato dal talento del nostro direttore creativo Alessandro Michele, ci sono le competenze, l’entusiasmo, l’innovazion­e e le capacità degli artigiani e di chi lavora a Firenze e in questo territorio». E ancora: «A Casellina abbiamo 1.200 addetti e stiamo ampliando il nostro insediamen­to, con centinaia di assunzioni programmat­e — ha proseguito il super manager — avere le istituzion­i con noi è importante e qui abbiamo trovato un supporto unico. Ci chiedono perché non delocalizz­iamo: perché le capacità e le competenze che si sono create a Firenze sono irripetibi­li altrove. Gucci per noi rimane a Firenze: questo è un punto inequivoca­bile». Il progetto «Primavera di Boboli» vede poi la sfilata di Gucci il 29 maggio nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, mai concessa prima, con un «affitto» di 200.000 euro e la dotazione luci rinnovate nelle sale dei Pianeti dove 300 ospiti assisteran­no alla collezione capsule di Michele.

«Gucci è parte della storia della nostra città, è un’azienda che va controcorr­ente, rompe gli stereotipi e l’omologazio­ne, proprio come Firenze che ha sempre rotto gli schemi, imponendon­e nuovi — ha affermato Nardella — questo è alla base della nostra alleanza per un progetto che unisce cultura, valorizzaz­ione del patrimonio e moda». Un progetto che era urgente, come ha spiegato Schimdt: «Il restauro ci permetterà di recuperare questo splendido giardino che ha un grande bisogno di restauro — ha detto il direttore — negli ultimi 30-40 anni è stato negletto sempre di più, sono stati tagliati i fondi e il personale, mentre non sono stati tagliati abbastanza gli alberi. Ora giriamo pagina e senza i privati non avremmo potuto farlo. Durante gli interventi il giardino rimarrà aperto e alla fine sarà interament­e fruibile, cosa che oggi non è».

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