Il bullo ha mandato tutti in tilt
Scarcerato, ricoverato e di nuovo arrestato in via Baracca. I residenti: sembra intoccabile
Oggi tornerà davanti a un giudice dopo essere stato scarcerato Il Comune aveva richiesto il Tso, ma per l’Asl è un caso di alcolismo
Stava prendendo a calci una macchina parcheggiata nella solita via di sempre: in via Baracca. Lui, Dimitri Grosu, 38 anni, romeno senza fissa dimora, conosciuto come il «bullo» è tornato a infastidire le persone, dopo che martedì pomeriggio la polizia lo aveva portato a Careggi dato che infastidiva i passanti nei pressi del supermercato Lidl.
A neppure 24 ore di distanza le volanti sono tornate in via Baracca, sempre assieme ai sanitari del 118: l’uomo stava scalciando alla portiera di una macchina parcheggiata. Dopo averlo calmato, gli agenti lo hanno portato in questura, dove poi l’hanno arrestato con l’accusa di danneggiamento aggravato.
Il primo di aprile i carabinieri della Stazione di Peretola lo avevano arrestato ma era stato scarcerato il giorno dopo perché non ritenuto pericoloso socialmente. E il procuratore Giuseppe Creazzo ha annunciato che la procura farà ricorso in Cassazione dato che il Tribunale non aveva convalidato l’arresto. Ora anche il Comune di Firenze sta valutando di costituirsi Parte civile nella vicenda giudiziaria che riguarda il «bullo» di Novoli ma anche in quella per il tentativo di violenza sessuale di una ragazza, avvenuto nella stessa zona. Ad annunciarlo, al termine del Cosp, il comitato interistituzionale per la sicurezza pubblica, è stato il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Diamo mandato di valutare la fattibilità giuridica di questo», ha sottolineato Nardella, ricordando che «su entrambe le vicende la procura ha fatto ricorso in Cassazione».
Martedì scorso questa storia poteva avere una fine, almeno parziale: col tso il «bullo» poteva rimanere una settimana all’ospedale. Una volta arrivato all’ospedale però i medici della Asl non hanno voluto procedere con il tso perché lo hanno ritenuto un paziente con problemi di alcolismo e non con problemi psichiatrici. Così lui è tornato in libertà e ieri mattina si è materializzato, ancora una volta, a Novoli.
«Nardella dovrebbe pensare ad amministrare la città, e in particolare i quartieri lasciati degradati come Novoli. Invece, annuncia iniziative buone solo per avere qualche titolo sui giornali», affermano il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Fi) e il capogruppo di Fi in Consiglio comunale Jacopo Cellai. La storia del «bullo» è scoppiata dopo l’ultimo arresto da parte dei carabinieri della Stazione di Peretola. Furono loro ad arrestarlo per violenza e resistenza al pubblico ufficiale, ma il giudice non convalidò l’arresto perché la testata al petto del carabiniere non ha «alcunché di particolarmente doloroso». L’uomo non fu riconosciuto pericoloso socialmente: anche se «attinto da una condanna per violenza sessuale nel 2012 (un anno e cinque mesi, ndr)»: per il resto «lui è stato sopraggiunto da mere segnalazioni di polizia» e non da condanne. Ma è stato condannato anche per un furto avvenuto mesi fa. Ieri è stato nuovamente arrestato: stamani dovrebbe tenersi la convalida davanti al giudice. Con un’accusa come danneggiamento aggravato l’uomo potrebbe anche tornare libero. E tornare, già da stamani, in via Baracca. A fare il «bullo».
Il cortocircuito