Corriere Fiorentino

Molestie ai passanti, vetrine sfondate «Sembra intoccabil­e»

- Lorenzo Sarra

« Il bullo». È così che ormai tutti chiamano Dumitru, trentotten­ne romeno senza dimora, da qualche settimana un incubo per i residenti e gli esercenti di via Baracca. La storia del Bullo comincia nell’aprile del 2016, esattament­e un anno fa, quando scavalca la recinzione dell’ex negozio «Stefan». Dumitru sistema un materasso ed inizia ad elemosinar­e davanti al parcheggio della «Lidl». Da prima, senza dare troppi problemi. «Non era un tipo violento», racconta Mirco Capuani, responsabi­le sicurezza del supermerca­to. «Si limitava soltanto a racimolare spiccioli. Era capace, già dalle 9 del mattino, di entrare anche venti volte al giorno, acquistand­o una lattina alla volta. Poi è impazzito». Follia nutrita dall’alcol. Il Bullo si getta in mezzo alla strada e se le macchine suonano il clacson le colpisce con calci e pugni, gli lancia persino delle pietre. Ha bisogno di soldi, ma nessuno è più disposto a fargli la carità. «Pochi giorni fa, prima che fosse arrestato, è entrato ed ha molestato un bambino mandandogl­i dei bacini — spiega ancora Capuani — Non era la prima volta. Lo abbiamo sbattuto fuori. Io gli ho dato pure due ceffoni...». «Ogni giorno», dichiara una ragazza di Tecnocasa, «si mette a leccare la vetrina, a sputare, a farci gestacci...». «A me — dice Filippo Camerano, edicolante — ha sfondato la vetrina, 1.500 euro di danni. Quando l’ha fatto c’era la mia compagna: non ha potuto fare niente. Il giorno dopo lo hanno arrestato, ma già l’ho rivisto stamani, con la faccia di quello che sa di essere intoccabil­e. Nemmeno il Tso (trattament­o sanitario obbligato, ndr) è riuscito a fermarlo». Un timore, quello del signor Camerano, che si percepisce soprattutt­o fra le mamme con figli piccoli, che si trovano a camminare per il quartiere. «Non so perché l’abbiano rilasciato — dice Alice, mamma di un bimbo di 6 anni — Ma cosa deve fare per finire in galera? L’ho visto girare parecchie volte con una spranga in mano. È un pericolo per tutti».

 Tante volte l’ho visto che camminava con una spranga in mano Noi qui rischiamo...

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