Corriere Fiorentino

Omicidio stradale, un anno dopo: «Morti in calo»

- A.P.

A un anno dall’entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale «i dati nazionali sono positivi e ci dicono che c’è stata una riduzione di circa il 5% della mortalità, anche se il bilancio è parziale perché abbiamo solo i dati della polizia che rappresent­ano il 35% degli incidenti a livello nazionale. Nella normativa, oltre al lato della prevenzion­e c’è anche quello della giustizia» e «stimiamo che, sempre in base ai dati forniti dalla Polstrada sui circa 50 mila sinistri rilevati in Italia ci sono circa 600 omicidi stradali e un migliaio di lesioni. Stimiamo quindi circa 1.500 casi in tutto». A parlare è Stefano Guarnieri, ispiratore della legge sull’omicidio stradale e vicepresid­ente dell’associazio­ne Lorenzo Guarnieri. Lo ha fatto nel corso di un incontro in Consiglio regionale organizzat­o a un anno esatto dall’entrata in vigore della legge 41 del 2016. «Finalmente si iniziano a vedere pene severe — ha continuato Guarnieri — soprattutt­o nei casi più gravi, come la guida sotto l’effetto di alcol e droga. Secondo il presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani, l’Assemblea regionale «è impegnata a mantenere alta l’attenzione su una legge che è una conquista di civiltà, un risultato sul piano dei valori perché si parla di omicidio stradale, ma che necessita di un monitoragg­io attento e continuo, per capire come la legge possa essere applicata al meglio nel concreto». «Giornate come questa sono importanti per mettere in campo tutti coloro che a vario titolo sono chiamati a far rispettare la legge — ha concluso Giani — la Toscana è sensibile ora come lo è stata nel passato, prima di arrivare all’approvazio­ne, che ha incontrato una serie di ostacoli».

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