Corriere Fiorentino

Ritardi, corse saltate, bus strapieni Paralisi Ataf fra cantieri e ricorsi

Il nostro test sul trasporto pubblico: lavori-trappola, ritardi, corse saltate E nessuna svolta in vista. Gli autisti: investimen­ti bloccati dalla gara dei bus

- Bozza, Passanese, Sarra

Ritardi abissali, corse saltate, viaggiator­i (e autisti) coi nervi a fior di pelle. È il risultato del nostro test sui bus fiorentini, di cui abbiamo provato il 14 e il 17, le due linee più importanti di Ataf, ma anche i «bussini» C3 e D. A provocare i disagi non sono solo i cantieri trappola alla stazione, ma anche la seconda rivoluzion­e mancata per il trasporto pubblico. Prima la promessa che la privatizza­zione, da Ataf a FS, avrebbe migliorato la qualità del servizio. E ora la guerra in tribunale del colosso italiano contro i francesi di Ratp, che hanno vinto la gara (indetta dalla Regione) per gestire il trasporto pubblico in Toscana per i prossimi 11 anni, e con 4 miliardi sul piatto. Una paralisi che ha bloccato tutti gli investimen­ti, penalizzan­do ancora una volta i cittadini.

La nuova svolta per un trasporto pubblico efficiente, dopo l’occasione mancata e i ritardi abissali post privatizza­zione di Ataf, era stata annunciata nel novembre 2015, quando la Regione annunciò che i francesi di Ratp avevano vinto la gara unica per l’assegnazio­ne del servizio di trasporto pubblico in tutta la Toscana (4 miliardi di finanziame­nti pubblici per 11 anni), battendo il consorzio Mobit che fa capo a Ferrovie dello Stato, gli attuali gestori.

Una rivoluzion­e epocale per tutta la regione e non solo per Firenze, rimasta però sulla carta. Anzi: sulle carte bollate, visto che dopo due anni di iter per la gara, Mobit ha presentato ricorsi in ogni sede. Così la rivoluzion­e si è congelata, come gli investimen­ti assicurati dai francesi: 563 milioni per sostituire almeno 2.100 bus, oltre 106 milioni di chilometri di percorrenz­a annua e costo del biglietto bloccato a 1,20 euro per i successivi due anni.

Nel frattempo è passato un anno e mezzo. E dagli attuali gestori, invece dei grandi investimen­ti sono arrivati solo spiccioli. Il minimo indispensa­bile, per tenere in vita in maniera essenziale il servizio di trasporto pubblico, in attesa che il Consiglio di Stato emetta la sentenza definitiva, nonostante il 13 marzo la Regione abbia riassegnat­o la vittoria della gara a Ratp.

In questa situazione di estrema incertezza, che chiarament­e inibisce gli investimen­ti, i fiorentini (con un’Ataf pressoché in ginocchio) stanno pagando una qualità del servizio molto bassa, come avviene nelle altre città toscane rimaste nel limbo. A Firenze la situazione è aggravata dalle conseguenz­e dei cantieri per la costruzion­e delle linee 2 e 3 della tramvia. L’ultima trappola è la chiusura di via Valfonda, che fino a gennaio prossimo ha stravolto il percorso di una ventina di linee. Lo snodo di Santa Maria Novella è diventato una trappola, ancor più di prima, provocando ritardi clamorosi, corse saltate facendo andare su tutte le furie autisti e viaggiator­i.

Per raccontare la qualità del servizio, ed il disagio di fiorentini e turisti, abbiamo testato il 14 e il 17, le due linee più importanti di Ataf, che rispettiva­mente collegano Il Girone a Careggi e Coverciano alle Cascine. Entrambe passano dalla stazione e il risultato non è dei migliori. Negli approfondi­menti pubblicati qui sotto, raccontiam­o anche il percorso dei «bussini». Il C3 (Leopolda-piazza Beccaria) non passa da Santa Maria Novella e funziona piuttosto bene, mentre per il D (Stazione-piazza Ferrucci) è di nuovo un disastro. «Siamo riusciti a far assumere in Ataf 30 autisti in più, ma i cantieri alla stazione provocano ritardi enormi — spiega Alessandro Nannini, leader dei Cobas, il sindacato più duro che ormai da anni è il più forte tra gli autisti — E in più, con questa situazione di stallo sulla gara, l’azienda non sa più quale sia il suo, ed il nostro futuro. Con gli investimen­ti bloccati ne risente anche la manutenzio­ne dei mezzi: le conseguenz­e le pagano viaggiator­i e autisti». «Sì, è vero: abbiamo criticità legate ai cantieri — ammette Stefano Giorgetti, assessore ai trasporti — Ci sarà da soffrire un anno, poi con la tramvia a regime avremo una città molto più efficiente. So che è dura, ma chiediamo ai fiorentini ancora un po’ di pazienza».

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 ??  ?? Viale Lavagnini. svolta obbligata verso Careggi
Viale Lavagnini. svolta obbligata verso Careggi
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Giorgetti, assessore ai trasporti
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Nannini, leader Cobas, primo sindacato in Ataf

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