Corriere Fiorentino

Careggi-Bellariva, quasi 2 ore «Ci vuole meno per Roma»

- Lorenzo Sarra

Ore 7,30, via fra’ Giovanni Angelico. Alla fermata «Del Ghirlandai­o» una manciata di persone attende il 14 che attraversa diametralm­ente la città, da sud-est a nord-ovest, passando per il centro.

La tabella degli orari nella mezzora presa in consideraz­ione prevede cinque bus. Alle 7,31, alle 7,37, alle 7,42, alle 7,47, alle 7,52. Ce ne saranno soltanto tre: 7,31, 7,42, 7,52. Non è una novità, come conferma uno studente che prende il 14 tutte le mattine.

«Spesso le fermate si accavallan­o», spiega. «Per 10 minuti niente, poi magari passano due bus nel giro di un minuto». Saliamo su quello delle 7,52 e alle ore 8.11 il 14 ha attraversa­to un pezzo di centro. Via dell’Agnolo. Santa Maria Nuova. Piazza San Marco. Ancora però pochi passeggeri: qualche anziano, dei turisti giapponesi. Insomma: tanti i posti liberi. È alla stazione che inizia l’assalto che continuerà fino a Careggi. «Ormai metto sempre in preventivo un quarto d’ora di ritardo». Sospira un uomo che lavora all’ospedale. «Si guardi intorno», dice esasperato. «Sembra di giocare a Tetris. Senza contare le attese, a volte anche di 30 minuti. La colpa è tutta dei lavori per la tramvia». «Lunedì ero alle 8 alla fermata», aggiunge un collega. «Prima delle 8,25 il 14 non è passato». Ore 8,40: l’autobus è a Careggi. La corsa monitorata è stata di 48 minuti, a fronte dei 39 previsti. Il ritorno, invece, va molto peggio. Da Viale Belfiore, all’altezza di Piazzale della Porta a Prato, il 14 deve cambiare senso di marcia, per immettersi in Viale Fratelli Rosselli. È il caos. Ci vorranno 20 minuti soltanto per arrivare al semaforo che precede la svolta verso la stazione.

Dove la situazione si fa drammatica.

«Qui è un casino», dice una vigilessa al conducente del bus affacciato al finestrino. «Andrebbe trovata un’altra soluzione. Non si può pretendere di far entrare gli autobus da due direzioni diverse». «Era così già alle 7 di stamani», risponde rassegnato l’autista. Ore 9,35. L’Ataf si mette in contatto con il conducente per sollecitar­lo. Il ritardo sulla tabella di marcia si sta facendo importante. «È inutile che te la prendi con me», recrimina ad alta voce l’autista. «Vuoi forse dirmi che gli altri 14 sono in orario? Ah, ecco». Alle 9,45 il 14 supera Piazza dell’Indipenden­za. Alcuni utenti protestano: «Facevamo prima ad andare a Roma». Vorrebbe essere un paradosso, ma con l’alta velocità non lo è più di tanto. Dopo il capolinea di Via Ripa, si ripassa in Via fra’ Giovanni Angelico, per un totale di un’ora e 45 minuti di viaggio. Esattament­e un’ora di ritardo, rispetto a quanto preventiva­to.

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Il 14 nel traffico di viale Belfiore

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