Corriere Fiorentino

Chi ci guadagna con questo turismo (i residente e il parco giochi)

- Claudio Fantuzzi

Caro direttore, sul Corriere Fiorentino di venerdì (14 aprile, ndr) ho letto l’accorata e lunga«risposta» dell’assessora al turismo del Comune di Firenze che io sintetizze­rei in una riga — «Lei direttore ha ragione, dobbiamo fare di più» — ma nella quale poi i punti chiari di quel «fare di più» non li ho individuat­i. Perché non si comincia bloccando i dehors, per esempio, che ormai sono dappertutt­o...

Ho però come la sensazione che in Palazzo Vecchio, a parte le accorate missive, non si rendano conto della situazione in cui questa città cerca di (sopra)vivere in quel chilometro e mezzo di territorio che va da piazza San Marco a piazza Pitti.

Anche le fotografie che nel suo giornale bene illustrano squarci di questa vita ormai da suk — parlo dei residenti, i turisti sono felici di questo parco giochi — non arrivano a descrivere la gravità della situazione: ne ho girate un paio ad amici italiani e stranieri i quali mi hanno risposto «carine, in fondo è il turismo di oggi». I picnic nei giardini cittadini ci sono dappertutt­o: evidenteme­nte per quanto le foto siano illuminant­i la vastità del problema — che ormai sembra proprio irrisolvib­ile — non viene afferrata se non ci si trovi nel mezzo.

Faccio un’unica disperante osservazio­ne: l’assessora dice che ogni giorno si sposta in bicicletta e che quindi si rende conto dei problemi; ecco, le suggerirei di lasciare la bicicletta, sperabilme­nte in una rastrellie­ra e non allucchett­ata ovunque, marciapied­i compresi come avviene di regola, e di mettersi per strada a piedi: sono i pedoni infatti le prime vittime di questo caos… non si sa più dove camminare.

E me lo si conceda: noi residenti da questa «ricchezza» che arriva in città non traiamo alcun giovamento, solo fastidi, mentre è il commercian­te che fa i soldi: la cosa mi pare non più ragionevol­mente sostenibil­e.

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