Chi ci guadagna con questo turismo (i residente e il parco giochi)
Caro direttore, sul Corriere Fiorentino di venerdì (14 aprile, ndr) ho letto l’accorata e lunga«risposta» dell’assessora al turismo del Comune di Firenze che io sintetizzerei in una riga — «Lei direttore ha ragione, dobbiamo fare di più» — ma nella quale poi i punti chiari di quel «fare di più» non li ho individuati. Perché non si comincia bloccando i dehors, per esempio, che ormai sono dappertutto...
Ho però come la sensazione che in Palazzo Vecchio, a parte le accorate missive, non si rendano conto della situazione in cui questa città cerca di (sopra)vivere in quel chilometro e mezzo di territorio che va da piazza San Marco a piazza Pitti.
Anche le fotografie che nel suo giornale bene illustrano squarci di questa vita ormai da suk — parlo dei residenti, i turisti sono felici di questo parco giochi — non arrivano a descrivere la gravità della situazione: ne ho girate un paio ad amici italiani e stranieri i quali mi hanno risposto «carine, in fondo è il turismo di oggi». I picnic nei giardini cittadini ci sono dappertutto: evidentemente per quanto le foto siano illuminanti la vastità del problema — che ormai sembra proprio irrisolvibile — non viene afferrata se non ci si trovi nel mezzo.
Faccio un’unica disperante osservazione: l’assessora dice che ogni giorno si sposta in bicicletta e che quindi si rende conto dei problemi; ecco, le suggerirei di lasciare la bicicletta, sperabilmente in una rastrelliera e non allucchettata ovunque, marciapiedi compresi come avviene di regola, e di mettersi per strada a piedi: sono i pedoni infatti le prime vittime di questo caos… non si sa più dove camminare.
E me lo si conceda: noi residenti da questa «ricchezza» che arriva in città non traiamo alcun giovamento, solo fastidi, mentre è il commerciante che fa i soldi: la cosa mi pare non più ragionevolmente sostenibile.