Kalinic squalificato per due giornate Possibile ricorso
Il croato dovrà scontare due giornate di squalifica per «espressione irriguardosa» rivolta a Mazzoleni Il croato salterà Inter e Palermo. La Fiorentina pensa al ricorso e spinge per l’uso della moviola anche in campionato
Il rigore di Pasqual continua a fare danni. Il «vaffa» di Nikola Kalinic rivolto all’arbitro Mazzoleni a fine derby infatti, costerà al croato due giornate di squalifica: salterà Inter e Palermo. Una beffa nella beffa per la Fiorentina, che già aveva perso la partita per un penalty inesistente (presunto fallo di Borja Valero sull’empolese Pucciarelli) concesso proprio da Mazzoleni al 93’: «Ogni anno c’è sempre qualche episodio clamoroso che ci frena, siamo stufi», è stato lo sfogo del presidente esecutivo viola Mario Cognigni. Una frecciata che riporta alla mente la saga dei rigori per il Milan (dulcis in fundo quello di Siena nell’ultima giornata) che costarono la qualificazione Champions 2013. E che arriva proprio nel momento in cui la Fiorentina è sempre più protagonista in Lega di una battaglia che prevede l’elezione del nuovo presidente, la redistribuzione dei diritti tv e, soprattutto, il possibile utilizzo della Var (la «Video Assistant Referees», ovvero la moviola in campo).
Anche per una questione di principio dunque, il club viola sta pensando di fare ricorso. L’obiettivo è ottenere, almeno, lo sconto di una giornata sulla squalifica del suo bomber. Nelle motivazioni del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea si legge che la doppia squalifica scatta «per avere, al termine della gara, rivolto all’Arbitro espressione ingiuriosa». Kalinic insomma avrebbe offeso direttamente Mazzoleni, e qui inizia la tesi difensiva viola che potrebbe portare al ricorso.
Secondo la Fiorentina infatti, Kalinic non avrebbe rivolto alcun appunto al direttore di gara, ma semmai si sarebbe limitato a imprecare per la sconfitta. I legali viola studieranno il da farsi, ma già oggi potrebbero presentare reclamo: il regolamento infatti in questi casi dice che «ai calciatori responsabili di infrazioni, è inflitta come sanzione minima la squalifica per una gara», che diventano due «in caso di condotta gravemente antisportiva e in caso di condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara». Il precedente quest’anno c’è: dopo Juventus-Inter del febbraio scorso, Perisic e Icardi vennero entrambi squalificati per due giornate per espressioni irriguardose verso l’arbitro. E se l’argentino fu comunque costretto a scontare la doppia squalifica, al croato dopo il reclamo venne concesso lo sconto: motivo in più per provarci. «Vogliamo un calcio paritario — ha continuato Cognigni — servono nuove politiche e nuove tecnologie, bisogna evitare che certi errori diventino ripetuti. Apprezzo la correttezza dei nostri tifosi, ma l’eleganza non deve essere scambiata per debolezza. Non vorremmo che sbagliare nei nostri confronti fosse meno importante rispetto ad altri club. I nostri tifosi sappiano che non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a obiettivi ambiziosi».
L’Europa è praticamente sfumata, Kalinic vedrà la sfida con l’Inter dalla tribuna (giocherà Babacar), ma la Fiorentina ha comunque voglia di rilanciare. Nella politica del calcio e nelle ambizioni di classifica, in attesa del nuovo stadio alla Mercafir. «Abbiamo bisogno di coniugare meglio obiettivi a breve con una visione di medio periodo — chiude Cognigni — appena pronti spiegheremo le nostre idee». Che passano dalla scelta tra Pioli e Di Francesco, dalla rivoluzione di Corvino, ma anche dal braccio di ferro in Lega.
Cognigni/1 Ogni anno c’è sempre qualche episodio clamoroso che ci frena, siamo stufi Vogliamo un calcio paritario, serve la tecnologia Cognigni/2 La nostra eleganza non deve sembrare debolezza Non abbiamo intenzione di rinunciare a obiettivi ambiziosi