Corriere Fiorentino

«Ho 93 nuovi prof, ancora non conosco tutti i loro nomi»

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Era la grande svolta della Buona Scuola, avversata dagli insegnanti, ma apprezzata da gran parte dei dirigenti: per la prima volta i presidi avrebbero scelto i professori. Così, l’estate scorsa, c’è chi ha rinunciato alle ferie d’agosto per poter fare le selezioni. Ma la «caccia» non è andata benissimo: consultare centinaia di curriculum, chiamare gli interessat­i con tutte le difficoltà di rintraccia­rli attorno a Ferragosto, fare i colloqui e, infine, scoprire che è stato quasi tutto inutile. In tanti casi, ammettono i dirigenti, «non abbiamo avuto scelta», perché le domande erano inferiori ai posti disponibil­i e quindi tutte le richieste sono state accolte. Poi, c’è stato il problema, ben più serio, dei tanti selezionat­i e poi fuggiti: molti insegnanti del Sud hanno ottenuto la cattedra al centro-nord; ma grazie alle «assegnazio­ni provvisori­e», una volta preso il ruolo qui, sono potuti tornare vicino a casa per una sostituzio­ne annuale. Così, i presidi che avevano una cattedra assegnata se la sono ritrovata vuota dopo pochi giorni di scuola, con buona pace di tutte le fatiche consumate al caldo d’agosto. C’è chi se n’è visti sparire ben 25 in un solo istituto. Finita qui? Macché. Chi pensava con i nuovi insegnanti di impostare un piano didattico di lungo periodo, contando sul fatto che i nuovi arrivati dovevano fermarsi per tre anni nella scuola, si devono rassegnare: il ministero ha fatto decadere la regola, l’anno prossimo possono andare altrove. E tra i dirigenti c’è chi ammette: «Ho 93 insegnanti nuovi, non ho ancora imparato tutti i cognomi».

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