«Il 25 Aprile festa di responsabilità»
Appello della vicesindaca Giachi: «L’anno scorso in Oltrarno è stata offesa la memoria. Non si ripeta»
«Il 25 Aprile sia la festa della responsabilità e dell’essere cittadini. Ogni atto di vandalismo e di uso irresponsabile della città è contrario e contrasta con ciò che rappresenta questa giornata e offende il sacrificio e la memoria di chi lottò per restituire a tutti la bellezza del nostro territorio». È un appello, più che una riflessione, quello che arriva dalla vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, preoccupata del fatto che, martedì prossimo, giorno della festa della Liberazione, anarchici e antagonisti possano «infiltrarsi» nel corteo antifascista organizzato dall’Anpi dell’Oltrarno per riproporre le stesse scene di violenza e di vandalismo che hanno caratterizzato la festa dello scorso anno.
«Chi deturpa la città — è l’affondo della numero due di Palazzo Vecchio — è alieno allo spirito del 25 Aprile», e per questo Giachi spera, anzi, sembra essere certa, che grazie al servizio d’ordine dell’associazione nazionale partigiani (che ha organizzato la festa in piazza Santo Spirito con musica, incontri e spettacoli) e grazie alle forze dell’ordine tutto andrà per il meglio.
Ma la vice sindaca non è la sola ad appellarsi al buonsenso di chi parteciperà al corteo che da piazza Santo Spirito arriverà in piazza Tasso. Alla sua voce, infatti, si aggiunge anche quella di Roberto Ciulli, presidente dell’associazione Rondinella e di Oltrarno Promuove: «Il 25 Aprile — dice — deve essere una festa di pace. Chi vive e frequenta il nostro rione conosce bene quanto si fatichi per tenerlo pulito e in ordine. Rivederlo con tutte quelle scritte offensive sui muri sarebbe un suicidio…».
Un anno fa il corteo del 25 Aprile venne «sporcato» da un gruppo di anarchici che con la manifestazione non avevano nulla a che vedere e che quel giorno decisero di approfittare della manifestazione per danneggiare i muri del quartiere con scritte offensive e per aggredire chiunque tentasse di opporsi.
Tutti i protagonisti di quello scempio — compresi i responsabili dell’aggressione alla proprietaria del bar di Santo Spirito che tentò di opporsi al furto di diverse bottiglie di alcolici — sono stati poi identificati e denunciati dalla Digos. Gli incidenti della manifestazione del 25 Aprile sono finiti in un’inchiesta più ampia sugli anarchici, coordinata dal pm Filippo Focardi, che ha portato sotto inchiesta 35 persone, indagate con accuse che vanno dalla violenza alla resistenza, dalle lesioni a pubblico ufficiale al danneggiamento, da violenza privata a rapina impropria. Lo scorso gennaio sono scattati gli arresti per i vertici del gruppo (e 7 obblighi di firma) con l’accusa di aver creato «un’associazione per delinquere nata per affermare la propria ideologia», come ha scritto il gip Fabio Frangini nell’ordinanza.
Il sindaco dell’Oltrarno «Chi vive e conosce il nostro rione conosce la fatica e l’impegno per tenerlo in ordine»