Corriere Fiorentino

Poggio Secco quattro anni dopo I rifiuti dell’occupazion­e ancora lì

Nel 2013 lo sgombero dell’ex ospedale della Croce Rossa. Oggi c’è solo abbandono

- Jacopo Storni

Ferraglie arrugginit­e, pneumatici sfilacciat­i, materassi abbandonat­i, paraurti bruciati. Poggio Secco in balia del degrado. Il grande stabile in via Incontri, nel cuore delle colline sopra Careggi, sembra una discarica a cielo aperto. Montagne di rifiuti ai piedi della palazzina. Muri e finestre sempre più percolanti. Parabole inutilizza­te sopra i tetti. Giardino in preda ai topi. E il vicinato protesta.

Era l’agosto del 2013 quando i circa 250 occupanti, perlopiù romeni, furono sgomberati con la forza pubblica. L’occupazion­e destava problemi di ordine pubblico, gli edifici non erano in sicurezza, la proprietà dell’immobile, la Croce Rossa Italiana, era intenziona­ta a procedere con la vendita. Così lo stabile venne liberato. Da allora però, sono passati quattro anni e l’immobile non è ancora stato venduto. «Prima c’erano gli occupanti abusivi — dice una delle residenti limitrofe all’edificio — Adesso regnano incuria e abbandono. È un peccato veder ridotta così un’area verde sulle colline di Firenze». Il degrado imperversa e i residenti della zona chiedono spiegazion­i.Le spiegazion­i le fornisce il direttore della sezione toscana della Croce Rossa, Pasquale Morano: «L’immobile è in vendita — conferma — Ma i tempi si sono allungati perché le due precedenti aste pubbliche, purtroppo, sono andate deserte».

Tra pochi giorni ci sarà la terza asta pubblica. «Speriamo possa andare a buon fine, ormai sta diventando una storia infinita». Il costo dell’edificio, sceso gradualmen­te dopo le due aste andate deserte, è attualment­e di 6,5 milioni di euro. Se l’asta che dalla Croce Rossa dicono sarà a breve dovesse andare nuovamente deserta, allora lo stabile potrà essere venduto sul mercato.

Nel frattempo, per evitare eventuali occupazion­i, la Croce Rossa ha provveduto a recintare tutta l’area dello stabile, con tanto di lucchetti e vigilanza armata 24 ore su 24. Un costo ingente, decine di migliaia di euro ogni anno, spesi dalla Croce Rossa, per evitare nuove infrazioni.

Il degrado però resta. Rifiuti dappertutt­o. «Abbiamo già provveduto a bonificare l’area togliendo i rifiuti tossici», spiega Morano. Restano invece tutti gli altri. Per impedirne la vista dall’esterno, sono stati installati pannelli in alluminio sopra i muri.

Una storia lunga, quella di Poggio Secco. Ospedale gestito dalla Croce Rossa per molti anni, è caduto in disuso molti anni fa, per poi essere occupato, all’inizio degli anni Duemila, da un gruppo di immigrati coordinati dal Movimento di lotta per la casa. È stata una delle storiche occupazion­i di Firenze, spesso al centro di episodi di microcrimi­nalità. Nel 2012 un incendio mise a rischio gli occupanti, tra cui una settantina di bambini. Così nell’estate del 2013 arrivò lo sgombero. Ma il pieno recupero della struttura sulle colline di Careggi non è mai partito. Ci sarà qualcuno ora disposto a versare 6,5 milioni di euro?

I responsabi­li Morano (Cri): l’edificio è in vendita, a giorni la terza asta. Abbiamo già fatto una bonifica

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Quattro anni dopo Ciò che resta a Poggio Secco, l’ex ospedale della Croce Rossa sulle colline di Careggi dopo lo sgombero dell’estate 2013. Ancora oggi ci sono le parabole degli ex occupanti e molti rifiuti probabilme­nte rimasti lì anche dopo la...
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Poggio Secco ad agosto del 2013, nel giorno dello sgombero dei circa 250 immigrati che occupavano l’ex ospedale

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