«I chioschi? Autorizzati ma da demolire»
Borgo San Lorenzo, la guerra tra Comune e proprietari dei bar ristoranti finisce al Consiglio di Stato
I chioschi hanno tutte le autorizzazioni del Comune, ma siccome le autorizzazioni forse non sono state fatte a regola d’arte, l’amministrazione chiede che i chioschi siano demoliti. È la singolare vicenda che riguarda quattro attività di Borgo San Lorenzo, nate come bar e ristoranti provvisori e diventate negli anni delle strutture fisse. Sono il «Piter Pan-ino» di viale Giovanni XXIII, «La Capannina» del parco della Misericordia, la pizzeria «Glamour» di Panicaglia e l’«Oasi del Gusto» di viale Kennedy.
Le ultime due avevano vinto il ricorso al Tar contro la demolizione, ma — come ha anticipato IlFilo.net — il Comune ha presentato ora un controricorso in Consiglio di Stato. Le contestazioni, che riguardano alcuni ampliamenti e non i chioschi per intero, nascono da un’inchiesta della Procura di Firenze che avrebbe rilevato l’assenza del necessario «titolo edilizio» per occupare il suolo pubblico: parte delle strutture sarebbero quindi illegittime. Chioschi di legno o di metallo, alcuni nati negli anni ’90, altri più di recente, poi ampliati. «Io non so se i lavori che ho fatto siano regolari o no. Io so solo che nel 2013 ho chiesto delle autorizzazioni e che il Comune me le ha concesse — spiega Maria Carmela Autelitano della pizzeria Glamour — Ho investito 80 mila euro e ora mi si dice che per un errore non mio devo buttare via tutto. È assurdo». Benedetta Fantoni, titolare dell’Oasi del Gusto, rincara la dose: «Ho ottenuto tutte le autorizzazioni a costruire prima dell’inizio dei lavori, nel 2013. E ricordo che all’epoca l’attuale sindaco era già consigliere comunale».
Di recente, la posizione dell’ex sindaco Giovanni Bettarini, in un primo tempo indagato dalla Procura sulla vicenda, è stata archiviata (ora resta indagato solo un dirigente): l’abuso d’ufficio non sussiste perché Bettarini agì in base a una delibera del Consiglio comunale. «Dalla nostra istruttoria emergerebbe che la concessioni di qualche anno fa non sarebbero sufficienti», ammette l’attuale sindaco Paolo Omoboni. E se il Comune dovesse vincere davanti al Consiglio di Stato e i chioschi venissero demoliti, i titolari potrebbero chiedere i danni al Comune? «Se ci sarà un’azione risarcitoria, vedremo», dice Omoboni.