Corriere Fiorentino

I somali tirano dritto Ora è tutti contro tutti

Assemblea con Bargellini: restiamo qui. Funaro: nessuna lezione da chi occupa

- A.P.

L’occupazion­e va avanti. E la lettera di padre Brovedani con l’appello rivolto ai somali è perfino sparito dalle porte dello stabile di via Spaventa su cui era stato affisso dal gesuita. La risposta degli occupanti è invece affidata a un comunicato scritto insieme a Bargellini.

In via Spaventa l’occupazion­e va avanti. Lo hanno deciso i sessanta somali che da tre mesi vivono nell’ex convitto dei gesuiti (dopo esser scampati al rogo del capannone ex Aiazzone) e il movimento «Lotta per la casa» al termine di un’assemblea andata avanti fino a tarda notte. Sembra servito a poco l’appello che padre Ennio Brovedani, direttore della Fondazione culturale Stensen e ultimo gesuita a Firenze, ha rivolto ai profughi la scorsa settimana attraverso una lettera in cui chiedeva di non rifiutare le proposte che arriverann­o dalle istituzion­i. Lettera che il gesuita aveva fatto tradurre in somalo e affisso a tutte le porte dello stabile occupato, e di cui da martedì sera non ve n’è più traccia.

«Siamo stanchi delle ipocrisie — scrivono in un comunicato i somali e i rappresent­anti del movimento — Chi oggi ci chiede di lasciare lo stabile di via Spaventa per concludern­e la vendita per 6 milioni di euro è la stessa persona che fino a qualche giorno fa vantava su tutti i giornali la scelta di mettere le persone prima dei soldi. Come se il rispetto della nostra dignità fosse a tempo determinat­o. Ancora una volta da una parte c’è il business, dall’altra la lotta per i diritti e la dignità». E ancora: «È chiaro che noi da qui non ce ne andremo senza una soluzione stabile e dignitosa».

Somali e movimento «Lotta per la casa» se la prendono soprattutt­o con l’assessore al sociale Sara Funaro «che da mesi dice che non parlerà con noi perché viviamo nell’illegalità, ma è la stessa che governa per conto di un partito in cui gli indagati e i condannati per reati come la corruzione non si contano. Le istituzion­i ci trattano come cani e poi parlano di accoglienz­a». Padre Brovedani, per nulla incline alla polemica, ribatte con le armi della diplomazia e invita tutti alla ragionevol­ezza: «Non irrigidite­vi sulle vostre posizioni — è il nuovo appello del gesuita — e qualora il Comune vi mettesse a disposizio­ne delle soluzioni più dignitose accettatel­e perché l’illegalità non porta all’integrazio­ne Dispiace che Bargellini non abbia mai voluto incontrarm­i e questo non aiuta il dialogo».

Diversa la posizione dell’assessora Funaro che preferisce attaccare. E al movimento dice: «Non prendiamo lezioni da voi. Fatevene una ragione: noi ci confrontia­mo con le istituzion­i e non con chi ha deciso di non rispettare le regole, pretendend­o di avere una casa a discapito di tanti cittadini che sono in graduatori­a».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy