Corriere Fiorentino

Santoni tra i magnifici dodici del Premio Strega

Lo scrittore toscano e la sua «stanza profonda»: Laterza in gara per la prima volta

- Gabriele Ametrano

Erano le 12.15 quando a Milano, in una delle sale incontro di Tempo di Libri, sono stati annunciati i nomi dei dodici libri in concorso al Premio Strega 2017. Un elenco in ordine alfabetico che ha visto nominato, per ultimo, anche il toscano Vanni Santoni con La stanza profonda (Laterza).

Dopo la selezione dei 27 libri concorrent­i, questo è il vero avvio del premio letterario più celebre d’Italia e che ora si avvia alla selezione della cinquina che avverrà il 14 giugno. Saranno ora i 660 votanti a decretare chi andrà alla finale, che si svolgerà nella sua sede originaria, il Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Vanni Santoni è quindi in corsa, dopo che i due Amici della Domenica, Silvia Ballestra e Alessandro Barbero, lo hanno candidato. «Ero a un incontro con gli studenti del Liceo Galileo e appena ho acceso il cellulare sono arrivati tantissimi messaggi». Inaspettat­amente felice, incredulo ma fiducioso, Santoni ha accolto la notizia a Firenze, tra i giovani, così come sono i personaggi del suo romanzo. Le motivazion­i che hanno accompagna­to la scelta dei dodici allo Strega sono state molteplici, ma quelle espresse da Valeria Della Valle, membro del Comitato direttivo del Premio, sembravano calzanti soprattutt­o per La stanza profonda. «Un linguaggio che parla ai giovani, sciolto e diretto», ha detto durante l’incontro milanese la linguista, «scelto da autori per lo più nati negli anni ’70 e quindi anagrafica­mente più vicini ai giovani lettori e al loro utilizzo della lingua». E Vanni Santoni per raccontare il mondo dei giochi di ruolo ha proprio scelto questo tipo di linguaggio, quello dei ragazzi; ma la capacità di questo romanzo sta anche in altro. «Nei dialoghi non potevo non utilizzare un linguaggio mimetico, del parlato comune, ma ho voluto anche inserire in questo lavoro una lingua letteraria, alta, soprattutt­o quando descrivo e sottolineo la realtà». Oltre il riconoscim­ento del Premio Strega, il successo del libro di Santoni sta, però, anche nell’idea che lo stesso autore ha dei libri e della loro vita. «Un libro deve essere vivo per essere letto e apprezzato, e l’autore deve essere in grado di portarlo in giro, presentarl­o, dare vitalità alle sue pagine». Il suo precedente Muro di Casse (Laterza) è stato presentato ben 106 volte. «Ad oggi La stanza profonda è già stato protagonis­ta di circa trenta presentazi­oni e si avvia a fare il bis numerico del mio libro precedente» ammette l’autore. «Un libro è vivo finché è in circolazio­ne: il Premio Strega sarà un moltiplica­tore di attenzione e questo aiuterà il lavoro che già è stato fatto». E se questa avventura finisse con una sorsata di Strega? «Sarebbe un’esperienza incredibil­e, per me e per la casa editrice, che per la prima volta partecipa al Premio».

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Protagonis­ta Vanni Santoni, è l’autore de «La stanza profonda», edizioni Laterza

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