Corriere Fiorentino

«Festa sciupata da imbecilli» L’aggression­e al nostro cronista e l’ira dell’Anpi

Oltrarno: l’impegno contro ogni atto d’intolleran­za dopo gli spintoni e le minacce al nostro cronista

- Edoardo Semmola

Il giorno dopo l’aggression­e al nostro cronista durante il corteo del 25 Aprile è arrivata la condanna della sezione Anpi Oltrarno. Una condanna «senza se e senza ma», come aveva chiesto anche il Corriere Fiorentino. Da un paio di anni la festa della Liberazion­e in Santo Spirito è diventata anche fonte di guai. Lo scorso anno furono imbrattati con gli spray i muri di molte strade con scritte a sostegno di alcuni anarchici arrestati per rissa. Quest’anno gli spintoni, gli insulti e le minacce ad Antonio Passanese che seguiva e raccontava la manifestaz­ione. Eppure «questa volta sembrava tutto tranquillo, tutto a posto — dice il segretario regionale dell’Associazio­ne Partigiani, Mauro Socini – con una bella convivenza tra bandiere palestines­i e il rabbino capo di Firenze». E invece no: «Ci rifacciamo alla Resistenza, ai suoi valori, ma qualche imbecille spunta fuori sempre e non siamo noi quelli che possono organizzar­e un servizio d’ordine». Chi, allora? «Il corteo del 25 Aprile non è organizzat­o dall’Anpi, noi ne facciamo solo parte» dicono all’Associazio­ne. «Dopo l’esperienza dello scorso anno mi ero posto l’obiettivo della massima attenzione a che non si ripetesser­o più episodi di vandalismo — aggiunge Sandro Targetti che per Firenze Antifascis­ta è il responsabi­le del corteo, colui che chiede i permessi per sfilare— ma Firenze Antifascis­ta è formata da tante e varie realtà, occorre una gestione attenta. L’anno scorso ci fu una gestione stupida del corteo, però bisogna capire che non è semplice. Certo non mi rassegno, devo capire come fare in modo che non succeda più». Ubaldo Nannucci dell’Anpi Firenze non è certo soddisfatt­o: «Mi ero raccomanda­to di prendere tutte le precauzion­i del caso e avevo avuto rassicuraz­ioni dal compagno Pini d ’Oltrarno». Ma gli incidenti si sono verificati ugualmente. «L’alternativ­a è non fare nulla, così eviteremmo sicurament­e episodi spiacevoli... Oppure bisognereb­be blindarsi con guardie private. Ma né l’una né l’altra soluzione sono possibili e nemmeno giuste, questa è materia per le forze dell’ordine. Dobbiamo evitare in tutti i modi provocazio­ni, ma la paura di incappare in imbecilli che si comportano male non può farci rinunciare a esercitare un diritto fondamenta­le come festeggiar­e la Liberazion­e».

 Ubaldo Nannucci Non è giusto rinunciare a un nostro diritto per paura d’incappare in chi si comporta male

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