Corriere Fiorentino

Fallì la cooperativ­a, persero la casa. Ecco i risarcimen­ti

La sentenza a sette anni dal crac: fino a 9 anni agli amministra­tori e indennizzi ai clienti truffati

- Valentina Marotta

Con i risparmi di una vita avevano acquistato casa a Calcinaia, Ponte a Egola, Empoli e Montelupo. Operai, artigiani e impiegati rischiano di ritrovarsi improvvisa­mente senza un tetto perché la Cooperativ­a edilizia Primavera 90, che aveva costruito gli alloggi di edilizia popolare, non ha perfeziona­to il trasferime­nto di proprietà e poi è finita in liquidazio­ne coatta, su disposizio­ne del tribunale civile di Firenze, per essere stata defraudata di beni e risorse dai suoi stessi amministra­tori.

Ieri, a distanza di sette anni dall’avvio dell’inchiesta, è arrivata una sentenza esemplare che rende giustizia ai cinquantun­o acquirenti «gabbati». Il tribunale di Firenze, accogliend­o la richiesta del pm Paolo Barlucchi, ha inflitto 9 anni di reclusione all’amministra­tore di fatto della Coop, Olinto Pagliai accusato di bancarotta fraudolent­a impropria per infedeltà patrimonia­le. Stesse accuse e pene severe anche per i figli Filippo (7 anni ), amministra­tore unico di Primavera 90, ed Elena (5 anni), il genero Sandro Terremoto (6 anni) e per Alessio Zetti socio insieme a Pagliai di un’altra società (6 anni). Tutti dovranno versare una provvision­ale di due milioni di euro alla coop Primavera 90 (parte civile con l’avvocato Lapo Gramigni) e un’altra da 30 mila euro per tredici acquirenti che, assistiti dall’avvocato Maria Concetta Gugliotta, hanno chiesto un risarcimen­to. Un anticipo d’indennizzo che potrà essere intascato immediatam­ente, in attesa che il giudice civile definisca l’intero ammontare.

«È una sentenza esemplare che restituisc­e dignità alle persone che hanno subito un danno rilavante da questa triste vicenda» dice l’avvocato Gugliotta. «Qualcuno era pure caduto in depression­e e ha tentato di togliersi la vita ma dopo l’inizio del processo è ritornato a sperare». L’inchiesta sulla Primavera 90 parte nel 2010, dopo un controllo fiscale della guardia di finanza di Empoli. Secondo il pm Barlucchi Olinto Pagliai e i figli avrebbero svuotato la coop Primavera 90 di tutte le risorse, compresi i 5 milioni di euro versati dagli acquirenti delle case popolari che avevano giù firmato i contratti preliminar­i. In un breve arco di tempo, denaro e appartamen­ti posti tra Firenze e Pisa sarebbero stati trasferiti ad altre società che facevano capo sempre alla famiglia Pagliai. Non solo. Gli imputati avrebbero registrato sui libri contabili dati inattendib­ili per rendere difficolto­sa agli inquirenti la ricostruzi­one del patrimonio. Dopo il crac a farne le spese, sono stati gli acquirenti che avevano versato la caparra o l’intero ammontare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy