Corriere Fiorentino

Migranti in Toscana, l’archivio digitale sullo stato di salute

- Jacopo Storni

Un data base con tutte le informazio­ni sullo stato di salute dei migranti accolti in Toscana. È il progetto informatic­o che sta predispone­ndo la Regione per «mappare» le malattie dei profughi che arrivano sul nostro territorio. Attualment­e sono quasi 12mila i richiedent­i asilo nei centri di accoglienz­a toscani (circa 200 quelli arrivati nell’ultima settimana). Tra le patologie più frequenti da loro riportate, ci sono la scabbia (133 focolai nel 2015 e 177 nel 2016), la tubercolos­i (complessiv­amente 25 casi) e alcuni focolai di varicella. Tiene però a precisare l’assessore alla salute Stefania Saccardi: «Gli interventi di profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive nei migranti non sono diversi da quelli della popolazion­e generale». Per cui nessun allarme: i migranti non portano malattie e la percentual­e di quelli malati è uguale a quella degli italiani. È però opportuno, secondo l’assessore, creare, in collaboraz­ione con l’Agenzia regionale della sanità, «un modello unico, da utilizzare in tutte le Asl, per registrare in modo informatiz­zato lo stato sanitario dei richiedent­i asilo». Questo perché «attualment­e i profughi, una volta curati, non sono catalogati in un data base specifico a loro riservato, ed è invece opportuno crearlo per differenzi­are la casistica» vista la provenienz­a dei migranti da altri continenti. Subito dopo la traversata del Mediterran­eo, i profughi vengono sottoposti a uno screening sanitario, oltre che all’identifica­zione e al fotosegnal­amento, direttamen­te a bordo delle navi che li hanno soccorsi. Dopodiché, al loro arrivo in Toscana, vengono ulteriorme­nte sottoposti a una visita generale per rilevare segni eventuali di malattie infettive e parassitar­ie, con conseguent­i approfondi­menti analitici e visite specialist­iche, attraverso le strutture del servizio sanitario regionale. E proprio sul tema migranti, il ministro dell’Intero Marco Minniti ha inviato alle Prefetture (tra queste anche quella di Firenze) una circolare in cui si chiede di segnalare i luoghi per la costruzion­e dei nuovi Centri di Identifica­zione ed Espulsione, come previsto dal piano governativ­o. Al momento in Toscana non è stata individuat­a l’area per la nuova struttura, e siamo ancora piuttosto lontani da una possibile individuaz­ione. Più volte era emersa l’ipotesi Campi Bisenzio, un’ipotesi a cui il sindaco Emiliano Fossi si è però sempre opposto.

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