Corriere Fiorentino

Credito ChiantiBan­ca e le Bcc Una lettera da Spanò

- Matteo Spanò* *Presidente Federazion­e Toscana Bcc

Gentile direttore, anche in relazione alle dichiarazi­oni fatte dal presidente di ChiantiBan­ca, Lorenzo Bini Smaghi, nell’intervista del 9 aprile al suo giornale, la Federazion­e Toscana delle Bcc, anche in qualità di articolazi­one territoria­le del Fondo di Garanzia dei Depositant­i del Credito Cooperativ­o —lo stesso Fondo che rilevò le sofferenze dell’allora Ccf consentend­o così a ChiantiBan­ca di acquisirne le attività e passività aziendali— nell’interesse delle Bcc associate (ChiantiBan­ca compresa) ritiene opportune fare alcune consideraz­ioni e precisazio­ni. Dai dati riferiti dal professor Bini Smaghi e relativi a ChiantiBan­ca emergono parametri di riferiment­o per il sistema delle Bcc toscane particolar­mente soddisface­nti. A tale proposito ci sembra importante sottolinea­re che: 1) con la «pulizia» operata nei bilanci di ChiantiBan­ca, l’istituto di San Casciano si è allineato ai livelli medi di copertura del credito deteriorat­o delle nostre Bcc, che vantano tassi di patrimonia­lizzazione assai consistent­i (ad esempio, un Cet 1 e Tier 1 medio del 15,4% rispetto al 10,03% di ChiantiBan­ca); 2) con i nuovi livelli di copertura degli impieghi deteriorat­i raggiunti da ChiantiBan­ca, oggi in linea con quelli delle altre Bcc, nel bilancio 2016 la banca registra una perdita di esercizio di 90 milioni di euro, maggiore dell’insieme delle perdite registrate da tutte le Bcc toscane negli ultimi 10 anni; 3) modificand­o la propria iniziale strategia, ChiantiBan­ca ha abbandonat­o l’idea della «way out» ed è rimasta all’interno del movimento del credito cooperativ­o con soddisfazi­one di tutti noi cooperator­i. L’applicazio­ne della riforma delle Bcc emanata nell’aprile 2016 presenta oggi un’altra scelta importante per ogni banca di credito cooperativ­o, ovvero quella del gruppo bancario cooperativ­o cui aderire. Stante la profonda diversità delle due alternativ­e in campo (Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca), appare opportuno che tale scelta debba avvenire sulla base di informazio­ni complete ed esaustive alla base sociale e richiedere quindi il necessario approfondi­mento, anche alla luce del repentino cambio strategico sopra citato. Tutto ciò esposto per dovere di trasparenz­a nei confronti dei quasi 26.000 soci di ChiantiBan­ca, delle altre Bcc toscane e dei loro soci, nonché nell’esercizio di una funzione istituzion­ale, la Federazion­e Toscana ribadisce la disponibil­ità a sostenere ChiantiBan­ca in questo momento particolar­e della sua vita aziendale. Ciò anche nella convinzion­e che ChiantiBan­ca, con la testimonia­nza della propria storia ultra centenaria e con l’abnegazion­e e competenza del proprio personale dipendente, potrà continuare ad essere punto di riferiment­o essenziale della cooperazio­ne di credito toscana e nazionale.

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