Corriere Fiorentino

Maggio, l’ultimo atto di Bianchi: approvato il bilancio

Poco più di un milione di utili, secondo la relazione del sovrintend­ente. Il 5 maggio arriva Chiarot

- Chiara Dino

L’ultimo atto di Francesco Bianchi alla guida del Maggio come sovrintend­ente è stato l’approvazio­ne del bilancio consuntivo del 2016 arrivata ieri con voto favorevole, e all’unanimità, da parte del Consiglio di Indirizzo che si è espresso dopo aver recepito il parere favorevole del Collegio dei Revisori e la relazione della società di revisione. Bianchi andrà via il 5 maggio quando è attesa la firma di Cristiano Chiarot in arrivo dalla Fenice di Venezia. Il neo sovrintend­ente dovrebbe essere in teatro la sera della prima del Don Carlo di Verdi diretta da Zubin Mehta per la regia di Giancarlo Del Monaco.

Troverà dunque l’opera clou del programma di questo 80° festival del Maggio e l’ultimo bilancio dell’era Bianchi, prima commissari­o, poi sovrintend­ente, approvato. Il documento contabile nella sua interezza non è ancora stato pubblicato sul sito del teatro (lo vedremo da oggi perché mancano le necessarie dichiarazi­oni dei revisori spiegano dal teatro e fino a ieri l’ultimo era il consuntivo 2015) ma i dati che fornisce la Fondazione parlano di un esercizio che ha visto muoversi, nel corso del 2016, una cifra che è pari a 36 milioni 700 mila 859 euro (circa due milioni in meno rispetto al 2015). È diminuito del 3 per cento il costo del personale pari quest’anno a 20 milioni e 123 mila euro. Sono aumentate le alzate di sipario che sono passate dalle 228 del 2015 alle 258 di quest’anno: si tratta di un incremento che si aggira intorno al 13 per cento, un dato, questo, che dovrebbe avere delle ricadute positive sulla ripartizio­ne dei prossimi contributi del Fondo unico per lo spettacolo. Dalla relazione sulla gestione che accompagna il bilancio risulta un utile netto di 1 milione 381 mila euro, in notevole aumento rispetto a quello di 116 mila euro registrato nel corso dell’esercizio 2015. Ma non sono tutte rose e fiori le notizie relative alla situazione del teatro dell’Opera fiorentina. L’altra sera, al concerto inaugurale del festival, lo stesso Bianchi ha dichiarato, «per salvare il teatro occorre una ricapitali­zzazione. Gli Enti locali, Comune e Regione, che sono soci fondatori, dovranno dare 28 milioni cash se vogliono salvarlo: 10 milioni subito e 18 entro due anni».

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A sinistra Zubin Mehta al concerto inaugurale del festival Sopra il sovrintend­ente uscente Francesco Bianchi

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