Opposizioni all’attacco su Pessina e l’ex caserma Nardella: mai pressioni
Il sindaco: lo stop di Renzi alla moschea? In tanti ci hanno ricamato sopra. Opposizioni all’attacco
«Abbiamo capito perché non vogliono fare la moschea». Sinistra e destra così attaccano il sindaco Dario Nardella, dopo la conferma dell’interesse del gruppo Pessina (editore de l’Unità) per l’ex Gonzaga.
L’interesse di Pessina Costruzioni, gruppo che è anche socio di maggioranza de l’Unità (entrati nella società proprio durante la segreteria di Matteo Renzi), per trasformare la ex caserma Gonzaga diventa un caso. E il sindaco Dario Nardella, come il suo predecessore Matteo Renzi, vengono attaccati da destra e da sinistra. Guido Stefanelli, ad di Pessina costruzioni, ha confermato che per loro rimane l’interesse a trasformare ila vecchia caserma in case e negozi, così come avevano manifestato interesse nel 2015. Ma Stefanelli aggiunge anche che si augura «che la moschea non si faccia lì, per i fiorentini». Solo che le parole dell’ad arrivano due giorni dopo lo stop dato proprio da Renzi alla moschea, un dietrofront rispetto alla posizione di Nardella che ha creato un polverone ed un caso nel Pd e tra lui e il sindaco (anche se pubblicamente negato). E le opposizioni attaccano, perché mettono in collegamento l’assenza della moschea con la maggior facilità economica dell’operazione Gonzaga: anche nel Pd c’era chi aveva fatto notare che, dovendo vendere o affittare case per finanziare la trasformazione dell’area, la presenza di un centro islamico l’avrebbe resa più difficile.
«Il gruppo Pessina, già editore de l’Unità, sembra interessato alla caserma Gonzaga. Ecco allora perché il diktat di Renzi — attacca Tommaso Grassi, consigliere comunale di Sinistra italiana — Le indiscrezioni uscite sulla stampa sono gravissime. Nardella venga in Consiglio comunale a chiarire la situazione». E che sia stato il «mercato», o gli affari, lo sostiene da destra anche Giovanni Donzelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «Il Pd muore dalla voglia di islamizzare l’Italia. Una volontà che, a Firenze, non si ferma neanche di fronte alle dure opposizioni contro la realizzazione della moschea all’ex Gonzaga. L’unico fattore in grado di rallentare quest’idea sono evidentemente gli interessi economici degli “amichetti”». Prima ancora che partissero gli strali dei due politici, Nardella aveva affermato che non era possibile nessun tipo di collegamento tra le due cose, cioè il no alla moschea e l’interessamento del gruppo Pessina. «In tanti ci hanno ricamato sopra, ma il rapporto con Renzi resta forte, di stima e collaborazione» dice Nardella intervistato dal direttore dell’Agi Riccardo Luna. Ma l’interesse del gruppo Pessina? «Non ho mai incontrato nessuno del gruppo Pessina — risponde Nardella — men che mai per parlare della ex Gonzaga. Non accetterò mai pressioni su qualunque trasformazione urbanistica». Parole che però non convincono le opposizioni.
«Nardella ha dichiarato di non aver mai incontrato Pessina: qualcuno, a partire da Renzi, ha il dovere di spiegare quali siano le reali intenzioni del Pd. I cittadini si sentono presi in giro da una messinscena degna di un film di spionaggio» insiste Donzelli che ricorda l’inchiesta di Report sui rapporti tra Pd e Pessina tramite l’ingresso ne l’Unità: «Report aveva parlato degli appalti che sarebbero stati promessi dal Pd ai Pessina come contropartita per l’acquisizione de l’Unità, che nel 2014 era in forte perdita». Ma il gruppo Pessina non ci sta: annuncia querela per chiunque continuerà a riportare quanto affermato «in modo non veritiero dalla trasmissione Report» e «respinge con forza le accuse infondate e calunniose in merito alla nostra manifestazione d’interesse per il progetto di Social housing all’ex Gonzaga di Firenze, a cui la nostra azienda aveva partecipato, così come molte altre aziende del settore, oltre due anni fa». In realtà, furono solo due. Da sinistra si giudica lo stop di Renzi come «l’ennesima presa di giro nei confronti della Comunità Islamica e della cittadinanza tutta».
Destra e sinistra Donzelli (Fdi): il Pd è il partito degli affari Grassi (Si): ecco perché il diktat di Renzi L’azienda replica «Tante calunnie sul nostro interesse per la Gonzaga, pronti a querelare»