Corriere Fiorentino

Unesco, sì del Consiglio al piano anti-mangificio

Respinte decine di emendament­i. I comitati: i problemi restano

- Jacopo Aiazzi Claudio Bozza

Per i prossimi tre anni, da oggi, sarà vietato aprire nuove attività di somministr­azione di alimenti e bevande nel centro storico di Firenze, più precisamen­te nell’area Unesco. È questa la svolta chiave contenuta nel nuovo Regolament­o Unesco, votato ieri dal Consiglio comunale. «Un segnale forte a difesa dell’identità della nostra città», dice Cecilia Del Re, assessore allo Sviluppo economico.

La versione approvata ieri è più dura rispetto a quella approvata un anno fa, che non ha prodotto gli effetti sperati visto che nel 2016 le aperture di locali di somministr­azione alimentare erano aumentate del 78 per cento. Sono previste eccezioni per luoghi di cultura, librerie, teatri, cinema e musei, nei quali potranno continuare ad aprire attività di somministr­azione. E sono previste tutele particolar­i per determinat­e one della città, come già avviene ad esempio per via Tornabuoni, anche ad altre vie della città: via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini, dove potranno aprire solo le tipologie di attività elencate nel regolament­o (gallerie d’arte, negozi di antiquaria­to). Vengono inoltre individuat­e una serie di piazze nelle quali non potranno essere trasferite le attività la cui nuova apertura era già vietata nell’area Unesco: piazza San Giovanni, Duomo, piazza della Repubblica, Santa Croce, Signoria, San Firenze, Santa Maria Novella, Pitti, Santo Spirito, Carmine e Santissima Annunziata.

Un punto importante per la tutela dell’identità fiorentina è l’inseriment­o, tra le modifiche, della norma «salva vinaini». Le botteghe che affiancano al panino il bicchiere di vino, così come tutta la costellazi­one del take away del centro storico, potranno evitare di realizzare obbligator­iamente adeguati servizi igienici, così come previsto dalla prima versione del regolament­o. Sarà vietata anche la vendita di oggetti e immagini che evocano il fascismo, uno dei pochi emendament­i (presentato dagli scissionis­ti di Mdp) accolti durante la seduta fiume nel Salone de’ Dugento. Non accolta, come prevedibil­e, la richiesta di modifica presentata da Forza Italia, che voleva fosse tolto il divieto di aprire fast food nel centro storico, il cuore del giro di vite.

A margine del Consiglio erano presenti anche i comitati anti movida. «Queste modifiche non risolvono i nostri problemi di vivibilità, ma addirittur­a li aggravano. I residenti non sono stati in alcun modo coinvolti», attaccano i comitati «Ma Noi Quando Si Dorme?», «Oltrarnofu­turo» e «Per Piazza Brunellesc­hi». L’amministra­zione comunale, contestano ancora, continua a non considerar­e che la residenza nel centro storico di Firenze sarebbe da tutelare in quanto patrimonio culturale «immaterial­e». «Con queste modifiche viene tolto l’obbligo per i locali di realizzare adeguati servizi igienici tranne a chi somministr­a superalcol­ici — afferma Manuela Vannozzi, presidente di “Ma Noi Quando Si Dorme?” — e ogni locale potrà destinare fino al 25% del suolo ad attività ricreative, come concerti. Ci chiediamo: ma il Comune, i residenti in centro li vuole o no?».

 ??  ?? L’intervento dell’assessore Cecilia Del Re in Consiglio comunale
L’intervento dell’assessore Cecilia Del Re in Consiglio comunale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy