Cioni e i cinquecento
All’Obihall politici, medici, imprenditori e amici per il libro dello «Sceriffo»
«Cioni ti ama» riparte dal 18 novembre 2008, col filmato del TgR di quel giorno che lanciava la notizia degli avvisi di garanzia e delle perquisizioni a Graziano Cioni per l’inchiesta Castello Fondiaria. Dalla sua avvocatessa Annalisa Parenti che ha letto il brano del libro in cui lo Sceriffo descrive quella mattina. Da Cioni che racconta, otto anni dopo, le lacrime alla notizia dell’assoluzione in Cassazione, mentre sullo schermo l’immagine della motivazione sottolinea quello spartiacque della sua vita e in sala scatta l’applauso.
Non è stata una «cena del Cioni» come le altre e non poteva esserlo e non solo per la prima assoluta del suo libro, arrivato dopo «Cioni ti odia». Graziano Cioni ha radunato 500 persone a tavola, amici, politici, amministratori, medici, imprenditori e dipendenti comunali e delle forze dell’ordine, cioniani della prima ora, per raccontare se stesso ed un pezzo di storia della città — come ha sottolineato all’Obihall Eugenio Giani, autore della prefazione del libro — e parlare dei problemi della giustizia. «Io sono stato fortunato — ha detto commosso dopo l’intervento di Annalisa Chirico, presidente della associazione “Fino a prova contraria” — Alla fine sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Ma c’è chi ha fatto la galera, come Gianni Conti che è qui e per cui chiedo un applauso e come tanti disgraziati che non finiscono neppure sui giornali. Ci sono tanti condannati prima di qualsiasi tribunale e sentenza». Conti, vicesindaco, esponente Dc, nel 1992 finì in carcere accusato di associazione a delinquere e poi è stato assolto come lo Sceriffo. «Abbiamo voluto la serata — spiega Nicola Cariglia, del quotidiano on line Pensalibero.it — perché noi ospitiamo tutte le opinioni e il libro di Cioni non ha toni duri, che pure si sarebbe potuto permettere, ma anzi riesce anche ad usare l’ironia».
I big — da Renzi a Nardella a Saccardi a Rossi — non c’erano ma nessuno se ne è accorto. In una cena tra amici, a volte compagni di strada e di battaglie, la politica c’era, ma c’era soprattutto un uomo, con i suoi alti e bassi, i suoi affetti: ilCioni tutto attaccato come si dice a Firenze.