Se i treni di Pechino li cura la macchina made in Montevarchi
Econ la Cina fanno 41. Sono i Paesi dove esporta la Bitimec di Montevarchi (ma gli stabilimenti sono a Reggello) che, da pochi giorni, è l’azienda di riferimento per il «Bejing Railway of mechanical and electrical engineering group». Bitimec ha firmato un accordo in esclusiva per il lavaggio dei (lunghissimi) treni cinesi, con una macchina sviluppata ad hoc per loro. «L’aspetto principale — spiega Bruno Tiesi, presidente di Bitimec — è che si tratta di un accordo per cui forniamo sia macchine per lavare i treni che per altri servizi di manutenzione: veicoli elettrici attrezzati per diversi funzioni». La Bitimec, sei milioni di fatturato per 27 dipendenti (ma lavorano anche i 5 soci) un grande indotto nella carpenteria, è nata 30 anni fa dall’unione di «inventori: chi si occupava di progettazione, chi di officina, altri di costruzione e della parte elettrica. Prima abbiamo deciso di collaborare e nell’88 ci siamo messi insieme» racconta Tiesi. La loro attività è poliedrica: «Troviamo soluzioni ai problemi delle aziende». Una sorta di «dr Wolf» della meccatronica? «Un po’ — risponde il presidente — Ci siamo davvero occupati di tutto, persino di salumifici», per poi specializzarsi nel settore ferroviario e nella logistica. E la crisi non si è fatta sentire? «Certo, ma proprio in quegli anni — conclude Tiesi — abbiamo sviluppato nuovi prodotti, compresa la macchina che ha conquistato le ferrovie cinesi».