Corriere Fiorentino

E Fratelli d’Italia ci lancia la sfida: «Adottate il nostro piano»

- Paolo Ermini

Caro direttore, ha ragione. Dietro la decisione (folle) di chiudere il centro storico di Firenze dalle 7,30 del giovedì mattina alle 16 del sabato, ci sono anni ed anni di scelte sbagliate dell’amministra­zione comunale sul governo del centro storico. E non ho problemi ad ammettere che ci siano state altrettant­e scelte sbagliate da parte di un’opposizion­e che ha pensato più a coltivare (senza peraltro avere, in realtà) i propri bacini elettorali che non a presentare proposte serie ed organiche sul centro città. Ma su un punto non concordo con lei ed anzi, bonariamen­te, la sfido: non tutte le opposizion­i sono state in silenzio. Fratelli d’Italia, fin dalla scorsa legislatur­a ha proposto:

— Ztl sul «Modello Torino» (ossia città chiusa la notte e aperta il giorno e suddivisa in aree differenti, in funzione della maggiore vocazione degli spazi: residenza, servizi, intratteni­mento, commercio, eccetera); — Ztl con «fasce di penetrazio­ne» in orari consoni ad incentivar­e il commercio dei fiorentini nei negozi del centro;

— Ztl «5/7» ovvero attiva 5 giorni su 7: oltre alla domenica, cioè, un altro giorno infrasetti­manale aperto e dedicato al commercio ed all’artigianat­o.

Tutte proposte che oggi sono sul tavolo, ma che rivendico accanitame­nte di aver portato per primo a Palazzo Vecchio. Se lei caro direttore e il Corriere Fiorentino volete raccoglier­e la sfida, fatevi portavoce di questa nuova riorganizz­azione del centro di Firenze! Francesco Torselli

Le sfide si accettano (quasi) sempre, soprattutt­o se bonarie. E poi questa di Francesco Torselli è una sfida per modo di dire: alcuni mesi fa, di fronte alla crisi sempre più evidente che sta uccidendo l’Oltrarno avevamo proposto a Palazzo Vecchio (con il massimo risalto possibile) di rovesciare la Ztl sulla sponda sinistra, aprendola di giorno per aiutare negozi e laboratori artigiani, ma chiudendol­a di notte per concedere un po’ di riposo ai residenti esasperati dalla movida. Ci fu risposto che l’idea sarebbe stata approfondi­ta, ma fino all’altro giorno era rimasta nel cassetto. Quanto agli altri due punti del piano riassunto da Torselli possono essere certamente materia di discussion­e. Non solo. Torselli all’inizio della sua lettera bolla come «folle» l’idea della Ztl no-stop, ma il suo piano poi in qualche modo la ricomprend­e nel «cosiddetto modello Torino». Di fatto il consiglier­e di Fratelli d’Italia apre a un confronto che è tutto l’opposto della dichiarazi­one di guerra lanciata l’altro ieri contro il Comune dagli esponenti del centrodest­ra che hanno annunciata la raccolta di firme per bloccare lo stop alle auto in centro dopo il tramonto. Allora la sfida andrebbe forse rivolta proprio all’opposizion­e nel suo complesso: volete dare una mano per tentare di risolvere un problema importante di questa città o vi interessa solo dar fuoco alle polveri?

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