Corriere Fiorentino

La nuova casa di vetro per gli architetti

Santa Verdiana, inaugurati gli spazi del dipartimen­to. Tremila metri quadri in più fra chiostri e aule

- Jacopo Storni Jacopo Aiazzi

Una nuova veste e spazi più ampi per Architettu­ra. Sono stati inaugurati ieri i lavori di recupero e riqualific­azione di un porzione del complesso di Santa Teresa, lo storico edificio in via della Mattonaia nato come convento, poi adibito a carcere e, infine, destinato in uso all’università alla fine degli anni novanta e che ospita la scuola e il dipartimen­to di architettu­ra.

Il vetro, elemento principale nell’opera di rinnovo, è infatti utilizzato per ridare spazio ad un luogo nato come chiuso. Una grande parete reasparent­e delimita, e allo stesso tempo allarga, un ambiente multifunzi­onale che mette in collegamen­to la parte già utilizzata con 4 nuove aule e altri locali e uffici, creando spazi interni di relazione e utilizzati per l’esposizion­e di modellini e progetti realizzati dagli studenti. Antico e moderno cercano di valorizzar­si a vicenda, come le grate che prima sigillavan­o le celle dei detenuti e che oggi ospitano uffici e sportelli, come lo spazio per i tutor. L’ambiente si è dotato di nuove superfici per 2600 metri quadri interni e 465 esterni, tra cortili e chiostri. L’intervento, realizzato dall’ateneo sulla base del progetto di Angelo Breschi, previsto dal piano edilizio dell’università dal 2006, è entrato in fase esecutiva nel 2012 per concluders­i l’estate scorsa, con un costo di realizzazi­one di circa 5 milioni e mezzo di euro.

Al taglio del nastro, oltre a moltissimi studenti e docenti, sono intervenut­i il rettore dell’università di Firenze Luigi Dei, il direttore del dipartimen­to di architettu­ra Saverio Mecca e il sindaco Dario Nardella. «Questi luoghi nuovi — sottolinea Mecca — come libri di testo contribuir­anno alla formazione degli studenti che accolgono, ma si apriranno a tutti per rafforzare il dialogo tra università e città». «Anche se il recupero del complesso non è concluso — afferma Luigi Dei — questo traguardo è significat­ivo, non solo per l’università che così può offrire ai propri studenti spazi qualificat­i e razionali, ma anche per la città a cui la nuova porzione di Santa Teresa è restituita».

Al completo recupero del complesso, infatti, manca soltanto una porzione già collegata con il resto della struttura, di cui al momento ci sarebbe soltanto il progetto. «Si compie un passaggio importante per il recupero architetto­nico dell’antico carcere — commenta Nardella —, una rigenerazi­one urbana che da vita ad un polo della cultura e della formazione che sostituisc­e le vecchie strutture detentive, dalle Murate a Santa Verdiana fino a Santa Teresa. Gli immobili, di proprietà del Comune, rimarranno in concession­e all’università. Mi auguro che si realizzi rapidament­e l’ultimo tassello per il recupero di Santa Teresa e l’ingresso monumental­e di Santa Verdiana».

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Una delle grandi vetrate della faqcoltà di Architettu­ra A destra il taglio del nastro con il rettore Luigi Dei e il sindaco di Firenze Dario Nardella
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