Corriere Fiorentino

CINQUE STELLE E DUE VERSIONI

- di David Allegranti

Da mesi Luigi Di Maio cerca di accreditar­si a livello internazio­nale come possibile candidato presidente del Consiglio e il viaggio negli Stati Uniti, a Harvard, va in questa direzione. Le sortite pubbliche dell’ex webmaster di Pomigliano d’Arco sono interessan­ti perché aiutano a capire le contraddiz­ioni dei Cinque Stelle. Di Maio in un colpo solo è riuscito a elogiare la riforma fiscale di Donald Trump e a rivendicar­e la bontà del reddito di cittadinan­za. C’è un problema di non poco conto, però: la riforma del presidente degli Stati Uniti prevede il taglio delle tasse, «il maggior taglio di sempre», dice il segretario del Tesoro Stephen Mnuchin. La riforma, fra le altre cose, prevede l’aliquota unica del 15 per cento alle imprese. Il reddito di cittadinan­za proposto dal partito di Grillo costa, a detta dello stesso M5s, 19 miliardi. Insomma, il programma politico di Di Maio sull’asse trumpian-grillino è molto rigoroso (si fa per dire): da una parte si chiede di tagliare le tasse, dall’altra si propone un costoso reddito di cittadinan­za. Tutto molto bello, ma chi paga? Forse Pantalone Di Maio? Intanto, a Livorno, il reddito di cittadinan­za versione 2017 (cambiato rispetto all’anno scorso, con tre scaglioni, il minimo 80 euro al mese) ha riscosso meno successo: meno 35 per cento. Ma il ridicolo si sfiora sul caso vaccini, tasto sensibile soprattutt­o in Toscana, dopo l’ondata di casi di meningite. Il New York Times ha attaccato il M5s accusandol­o di fare disinforma­zione sui vaccini. L’ex comico ha risposto dicendo che quelle del quotidiano sono balle. «Dire che noi siamo ‘contro i vaccini’ è una sciocchezz­a», titola un post sul Sacro Blog. Qualcuno però dovrebbe avvertire i grillini, che negli ultimi anni non hanno lesinato argomenti di propaganda antivaccin­ista: «Un bambino su 150 soffre di autismo. Venti anni fa solo uno su 2.000. Gli scienziati attribuisc­ono la crescita all’inquinamen­to ambientale, alimentare e da vaccini e farmaci», diceva Grillo nel 2007. Più recentemen­te, nel 2014, alla Camera due deputati dei Cinque Stelle hanno presentato una proposta di legge «sull’informazio­ne e sull’eventuale diniego dell’uso dei vaccini per il personale della pubblica amministra­zione». C’è scritto: «Recenti studi hanno [...] messo in luce collegamen­ti tra le vaccinazio­ni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicaz­ioni, immunodepr­essioni, mutazioni genetiche trasmissib­ili, malattie tumorali, autismo e allergie». Chi dice la verità, allora? Cinque Stelle 1 o Cinque stelle 2?

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