Corriere Fiorentino

Morbillo boom, qui ora colpisce 30 volte di più

I dati sul virus: l’anno scorso un caso ogni due settimane. L’appello della Regione

- Gori, Zuliani

Nel 2016 in Toscana c’era stato un caso di morbillo ogni due settimane. Nel 2017 i casi sono due al giorno. Dal primo gennaio a ieri, il morbillo nella nostra regione ha colpito 249 persone, contro le 26 dell’intero anno solare 2016. Un’impennata del 2.800 per cento, quasi trenta volte. Numeri che preoccupan­o le autorità sanitarie, visto il calo della copertura vaccinale: nel 2016 — malgrado i dati non siano ancora ufficiali — i bambini vaccinati sono scesi sotto il 75 per cento, ben 3 punti in meno rispetto al 2015, e oltre 10 rispetto alla soglia di immunità di gregge fissata dall’Organizzaz­ione mondiale della Sanità nel 95 per cento.

Ieri l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi ha rinnovato l’appello ai genitori: «Al calo preoccupan­te delle vaccinazio­ni al quale stiamo assistendo corrispond­e un aumento vertiginos­o dei casi di morbillo, tra i bambini ma anche tra gli adulti. E quindi faccio un appello alla vaccinazio­ne. Un appello che rivolgo prima di tutto ai genitori», ha detto sottolinea­ndo i grandi benefici della vaccinazio­ne rispetto alle lievissime reazioni avverse dell’iniezione.

I numeri del 2017 sono tanti più preoccupan­ti in quanto il 48,6 per cento dei casi, ovvero 121, hanno riportato almeno una complicanz­a, tra cui alcune serie come epatiti, insufficie­nze respirator­ie, polmoniti. Le zone più colpite sono le province di Lucca (73 casi), Firenze (64), Pisa (57). Solo quella di Siena è per ora immune.

La circolazio­ne del virus è molto rapida, l’Istituto superiore di Sanità calcola che in media una persona ammalata possa infettarne altre venti. I medici di famiglia si schierano così a favore della campagna vaccinale: «È vergognoso — dice Vittorio Boscherini, direttore del neo dipartimen­to di medicina generale dell’Asl Centro — che riaffiorin­o malattie infettive come il morbillo a suo tempo debellate con la vaccinazio­ne di massa. Noi siamo pronti ad impegnarci». Eppure, nella categoria, non tutti sono così attenti: i casi di morbillo sono molti tra medici, infermieri e operatori sanitari, ben 39. Per questo l’Ordine dei medici di Firenze ha lanciato un appello a Regione e governo nazionale per istituire l’obbligo di vaccinazio­ne anche per la categoria. In Consiglio regionale, si studia la possibilit­à di introdurre la norma. Intanto Saccardi rinnova l’appello: «Sono molti i medici e gli infermieri che quest’anno hanno contratto il morbillo, in molti casi da pazienti ricoverati. È quindi opportuno che chi sta a contatto con i pazienti si vaccini contro il morbillo».

Tra i 249 ammalati toscani di morbillo nel 2017, 47 risultano vaccinati. Quasi il 19 per cento. Segno che il vaccino funziona, ma non dà una copertura assoluta. Tanto più che nel 2013, ad esempio, i vaccinati che si erano ammalati furono meno del 6 per cento. Una variazione su cui i medici non si sbilancian­o. Ad influire potrebbe essere la presenza di persone che hanno fatto la prima dose a un anno, ma non la seconda a sei. Una situazione che col passare degli anni potrebbe indebolire la risposta immunitari­a. Non a caso, tra i bimbi vaccinati i casi di morbillo sono quasi assenti. Al Meyer, da inizio anno, ne hanno registrato solo uno.

 ??  ??
 ??  ?? L’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi
L’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy