Sotto sfratto
L’Olimpia perde il bando per il campo «Così chiudiamo»
Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto ieri su Campo di Marte e sulla società calcistica Olimpia. Il bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo Cerreti, dove da sempre giocano le squadre giallonere, è stato vinto a sorpresa dall’Aics. E così «le api» rischiano ora di trovarsi senza il loro storico «alveare».
E dire che lo spettro «diaspora», già concreto per il possibile inserimento della Fiorentina nella gara di assegnazione, sembrava ormai scongiurato. I viola avevano trovato un gentlemen’s agreement con l’Olimpia, rinunciando al bando. Incredulo Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia: «L’amministrazione vuole sfrattare le scuole calcio dagli impianti comunali. Se il caso dell’Olimpia fosse confermato si verrebbe a creare un precedente pericolosissimo». Dello stesso parere Pierfranco Nardini, presidente dell’Olimpia Firenze: «È ridicolo. Avevamo stravinto secondo i parametri più importanti: offerta tecnica, offerta formativa e rinnovo dell’impianto. Se non avessimo più la possibilità di giocare al Cerreti, l’Olimpia sarebbe costretta a chiudere».
Ma cosa è successo? Il bando prevedeva una forbice di offerta tra i 10mila ed i 50mila euro. L’Olimpia, nella sua busta, ha presentato 10mila e 500 euro circa. L’Aics, invece, ha superato la proposta giallonera, con un rilancio da 15mila euro. A questo punto l’Olimpia, che aveva ottenuto il massimo score — 80 punti su 80, a differenza dei 66 dell’Aics — si è dovuta arrendere al sorpasso dell’associazione fiorentina.
La società dilettantistica ha 260 iscritti, tra i piccoli della scuola calcio, ed altri 140 tesserati nelle giovanili. Insomma: 400 atleti che si troverebbero senza squadra. «La nostra è un’attività di volontariato che coinvolge centinaia di famiglie », sottolinea Nardini. «Noi non facciamo business». L’Aics replica attraverso il suo presidente, Carlo Alberto Calamandrei: «Non butteremo fuori nessuno. Vogliamo trovare un accordo con l’Olimpia per poter coesistere».
I vincitori L’Aics: «Non vogliamo buttare fuori nessuno Cerchiamo un accordo per coesistere»