Corriere Fiorentino

Rignano, l’anti-sindaco è la sua vice

Eva Uccella scelta dal Pd per sfidare il «ribelle» Lorenzini. In corsa anche l’ex consiglier­e Staderini

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Il Pd trova il candidato a sindaco. Ed è una candidata: l’attuale vicesindac­o Eva Uccello. Un cortocircu­ito politico: Uccella correrà contro il suo sindaco, che si candida con una propria lista fuori dal Pd, Daniele Lorenzini. E contro Samuele Staderini, scelto dal Laboratori­o politico, animatore del No al referendum costituzio­nale. Ma anche lui ex Pd e, fino alla sua candidatur­a, in maggioranz­a anche dopo aver aderito a Possibile. In pratica, se si fosse tenuto un Consiglio comunale, fino a tre giorni fa, erano tutti alleati. Tutti contro tutti, però, e non solo loro. Perché Mdp ancora non ha deciso chi sostenere: «Noi siamo per l’unità della sinistra», prova a glissare il deputato Mdp Filippo Fossati.

A Rignano le dinamiche nazionali e gli equilibri di una politica impazzita si innestano con le dinamiche di un paesino: basti pensare che tra i 4 commissari del Pd che hanno scelto il nome di Uccella c’è il marito, Antonio Ermini, e l’avvocato storico dell’ex segretario Tiziano Renzi, dimessosi dopo il caso Consip, Luca Mirco (peraltro, un tempo consiglier­e comunale per una lista civica di sinistra avversaria di Renzi senior).

A ricordare questi passaggi è Andrea Calò, sindacalis­ta Cobas, ex consiglier­e comunale a Rignano, che solleva il problema anche su Staderini: «Ha approvato tutto quello che prevedeva il programma del Pd, dal Piano struttural­e all’ampliament­o della Terza Corsia, avversati da gran parte della sinistra. Come farà a contestare, visto che si candida a sinistra, le stesse cose che ha votato e contro le quali la sinistra presente nel laboratori­o è contraria?» domanda. Lorenzini, forte del consenso amministra­tivo (e medico del paese) potrebbe però contare su molti pezzi della sinistra in città, che potrebbero non aver apprezzato che la scelta di Staderini sia avvenuta in una riunione con un solo voto di differenza tra favorevoli e contrari.

E qui la sinistra conta. Nel 2012, Lorenzini vinse col Pd con il 51,91%. Dietro arrivò la lista civica di sinistra Passione in Comune (18,77%), Rifondazio­ne-PdCi (18,41%), infine il centrodest­ra con il 10,91% (che ora si ripresente­rà unito con un candidato della Lega, ). Certo, solo un anno dopo, alle politiche, il M5S da solo prese il 20%. Ma stavolta, finora, i grillini hanno escluso un loro candidato.

Quanto porterà via Lorenzini al Pd? Quanto porterà Mpd a Lorenzini e/o a Staderini? L’assenza del M5S peserà? Quanto prenderà un centrodest­ra a trazione leghista? Una situazione un cui sulle tensioni nazionali, il caso Consip e le scissioni Pd si uniscono a vecchie acredini cittadine. Appuntamen­to all’11 giugno. E siamo in un Comune sotto i 15 mila abitanti, vince che arriva prima: basta un voto.

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Il sindaco di Rignano Daniele Lorenzini e sopra la sua vice Eva Uccella

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