L’occasione persa del museo con le sue biciclette
La tappa di Ponte a Ema partirà da lì: il muro è stato riverniciato, ma il sito è semivuoto. E non solo
Da dietro le transenne, il museo del ciclismo Gino Bartali aspetta il Giro d’Italia. Mercoledì 17 maggio, la carovana rosa sarà a Ponte a Ema, il paese natale di Ginettaccio, per la partenza dell’undicesima tappa, 161 chilometri fino a Bagno di Romagna.
In via Chiantigiana, il muraglione giallo sopra il quale incombe il museo è stato appena ritinteggiato: «Certo che saremo pronti per il 17», giurano al museo. Le transenne, per il Giro d’Italia non ci saranno più, basterà far asciugare la vernice per togliere le transenne. Ma quel museo, che raccoglie le biciclette di Bartali, le maglie di Fausto Coppi e di Alfredo Martini, i cimeli di Gastone Nencini e di tanti grandi del nostro ciclismo in uno stanzone luminoso e un po’ confuso, rischia di passare inosservato persino nel giorno della grande festa rosa.
Non solo perché da via Chiantigiana è difficile vederlo. Ma anche perché è aperto solo tre volte a settimana, 12 ore in tutto. E di pubblicità non ne ha. Un esempio è il programma di appuntamenti che è partito lo scorso aprile, in vista dell’arrivo del Giro d’Italia. Il calendario è riportato in un manifesto affisso sulla porta della casa del popolo di Ponte a Ema. Ma non ce n’è traccia altrove, persino sul sito internet del museo (il portale è gestito dall’associazione amici del museo del ciclismo, che però ha lasciato tutto nelle mani del Comune di Firenze). A meno di due settimane dall’arrivo della carovana in rosa, la sezione news-eventi del sito è vuota. «È vietata la riproduzione anche parziale», è scritto in calce a una pagina completamente bianca.
Nella sezione iniziative, invece, si annuncia la serata dedicata al 96° anniversario della nascita di Ginettaccio, in agenda il 15 luglio 2010, sette anni fa. Qualcosa si muove su Facebook, ma il post che invitava sarà la staffetta Gino Bartali. Ritrovo in piazza del Duomo alle 14,30, tappe alla Sinagoga ebraica e in piazza Elia Dalla Costa e quindi arrivo al museo di Ponte a Ema, al quale sarà donata la pergamena di Giusto tra le Nazioni, il riconoscimento che lo Stato di Israele ha concesso a Bartali per il impegno a difesa degli ebrei. Poi, nel grande giorno del Giro (la tappa prenderà il via da Ponte a Ema alle 11.30), apertura straordinaria dalle 9 alle 17. Così come in alcuni giorni della settimana precedente (lunedì 8, 17-20; lunedì 15, 9-17).