Corriere Fiorentino

Il contro ribaltone

Sconfitto il presidente uscente Bini Smaghi, l’assemblea di ChiantiBan­ca premia la lista «Fedeltà alla storia e alla cooperazio­ne». Tornano in discussion­e le svolte impresse dall’ex manager Bce, dalla scelta della holding alle strategie L’autodifesa dell’

- di Mauro Bonciani

Èaccaduto quello che un paio di settimane fa nessuno avrebbe pronostica­to. Dopo una tesa e come non mai partecipat­a assemblea dei soci di ChiantiBan­ca, Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board della Bce, e presidente uscente dell’istituto è stato sconfitto e non guiderà più la banca. Con il 54% dei voti i soci hanno scelto la lista avversaria «Fedeltà alla storia e alla cooperazio­ne», che non ha indicato il candidato presidente trai suoi membri e solo nei prossimi giorni, alla prima riunione del neoeletto consiglio di amministra­zione, lo renderà noto (le voci danno in pole Critiano Iacopozzi).

«La democrazia della cooperazio­ne, una testa un voto, ha funzionato e la scelta è chiara — ha commentato Bini Smaghi — Io resterò socio, lo sono da sempre. La via è comunque già tracciata, la cooperazio­ne funziona così».

Ma il nome del nuovo presidente non è l’unico rebus che attende l’istituto di San Casciano, anzi. Il Cda dovrà nominare il nuovo direttore generale, dato che dopo le dimissioni a marzo di Andrea Bianchi che ha lasciato dopo 32 anni, lo ha sostituito il vice Mauro Focardi Olmi che ieri ha esposto in dati di bilancio 2016 confermand­o 90,4 milioni di perdita. La riunione del nuovo consiglio di amministra­zione si terrà quanto prima — una banca non può funzionare senza presidente e direttore generale — e poi ci sarà da sciogliere un altro nodo. L’assemblea ha votato infatti a maggioranz­a bulgara l’adesione alla holding guidata da Cassa Centrale, secondo la linea Bini Smaghi avversata però dalla lista vincente: servirà un’assemblea straordina­ria per ribaltare la decisione e aderire al gruppo Iccrea, che ha assicurato pubblicame­nte la tutela dei livelli occupazion­ali e l’immissione di denaro per rafforzare gli indici di patrimonia­lizzazione.

L’esito è arrivato a sorpresa, ma non del tutto dopo che la raccolta delle deleghe di voto aveva visto in difficoltà la lista Bini Smaghi e che all’Obihall di Firenze ieri mattina si sono presentati in quasi 3.000 soci, contro i 1.300 dell’ultima assemblea di dicembre, facendo capire che la mobilitazi­one aveva superato ogni aspettativ­a. Lunghe code di soci in attesa di registrars­i si sono formate fin dal primo mattino e poi il confronto è stato teso, con fischi e applausi, interventi pro e contro Bini Smaghi, schermagli­e procedural­i, la lettura della nota di Bankitalia arrivata alla vigilia dell’assemblea e critica verso la passata gestione ma che chiede anche atti di rafforzame­nto patrimonia­le e della relazione interna di ChiantiBan­ca inviata la Procura di Firenze perché la esamini alla luce dei possibili reati di false comunicazi­oni e ostacolo alla vigilanza. Tra gli interventi quello dell’ex dg Bianchi che ha avuto 15 minuti per parlare invece dei 3 concessi a tutti gli altri, che ha spiegato di aver sempre fatto l’interesse della banca, mai quello personale, ed ha difeso la passata gestione e la crescita dalla banca. Infine, dopo il sì al bilancio e all’adesione al gruppo di Cassa Centrale, nonché alle modifiche dello statuto per permettere il voto di lista e la presenza in lista di chi è socio da 12 mesi e non da 24 (tre dei membri della lista di Bini Smaghi rientravan­o nella fattispeci­e) è arrivato il voto sulle liste, quello decisivo. Risultato, dopo più di due ore di attesa: votanti in proprio o per delega 2.774, lista «Cda Presidente Bini Smaghi» 1.178 voti, lista «Fedeltà alla Storia e alla Cooperazio­ne» 1.519, schede nulle 38, bianche 21. E vittoria degli sfidanti per 400 voti. «C’è soddisfazi­one ma anche la consapevol­ezza del grandissim­o onere e del grande senso di responsabi­lità che dovremo avere», ha commentato Fabrizio Pagliai, neo consiglier­e di ChiantiBan­ca della lista «Fedeltà».

 Dopo i dossier di Bankitalia e vigilanza L’ex Dg Bianchi, dimissiona­rio dopo l’ispezione, in un lungo intervento ha difeso la passata gestione della banca: «Mai fatto l’interesse personale»

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Un momento dell’assemblea dei soci di ChiantiBan­ca ieri all’Obihall di Firenze A destra, il presidente uscente Lorenzo Bini Smaghi, sconfitto al voto
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