Corriere Fiorentino

Dodici scommesse per il rilancio della costa toscana

- di Mauro Bonciani

L’area della Costa è dal tempo al centro della crisi di un pezzo del settore manifattur­iero ed industrial­e della Toscana, e gli aiuti pubblici non bastano più. La scorsa settimana è stato fatto un importante primo passo per rilanciare investimen­ti e occupazion­e. A Palazzo Strozzi Sacrati sono stati firmati i protocolli di insediamen­to per le aree di crisi complessa di Livorno e di Piombino, con il finanziame­nto di dodici progetti presentati da quattordic­i aziende (un progetto è stato presentato da un consorzio di tre imprese) e la concretizz­azione dei due accordi di programma tra Governo, Regione ed enti locali per garantire nuova occupazion­e. Grazie all’iniziativa dei privati e a finanziame­nti della Regione per 6 milioni saranno creati a regime 84 nuovi posti di lavoro. Cinque progetti riguardano Livorno, tre Rosignano Marittimo, mentre quattro sono relativi all’area di Piombino e si va dalla gestione digitale dei cataloghi dei fornitori alle stampanti in 3D, dalla progettazi­one di impianti per l’energia alla logistica, da un sito per lavorare l’acciaio all’ampliament­o di uno stabilimen­to esistente. «Vecchie» e nuove tecnologie insieme, insomma, per rilanciare lo sviluppo e la competitiv­ità, per progetti di investimen­ti che facciano parlare di futuro e non di aziende da difendere o sulla via del tramonto. «È bene far conoscere che la realtà della Costa non è fatta solo da problemi — ha sottolinea­to il governator­e Enrico Rossi — Questi imprendito­ri vanno apprezzati per la voglia di rischiare, per la loro responsabi­lità sociale». E Rossi ha aggiunto che questa settimana sarà a Roma a discutere col governo l’accordo di programma sulle aree di crisi di Massa e Carrara, altre zone da tempo in difficoltà nonostante la presenza di alcune aziende leader.

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