Dodici scommesse per il rilancio della costa toscana
L’area della Costa è dal tempo al centro della crisi di un pezzo del settore manifatturiero ed industriale della Toscana, e gli aiuti pubblici non bastano più. La scorsa settimana è stato fatto un importante primo passo per rilanciare investimenti e occupazione. A Palazzo Strozzi Sacrati sono stati firmati i protocolli di insediamento per le aree di crisi complessa di Livorno e di Piombino, con il finanziamento di dodici progetti presentati da quattordici aziende (un progetto è stato presentato da un consorzio di tre imprese) e la concretizzazione dei due accordi di programma tra Governo, Regione ed enti locali per garantire nuova occupazione. Grazie all’iniziativa dei privati e a finanziamenti della Regione per 6 milioni saranno creati a regime 84 nuovi posti di lavoro. Cinque progetti riguardano Livorno, tre Rosignano Marittimo, mentre quattro sono relativi all’area di Piombino e si va dalla gestione digitale dei cataloghi dei fornitori alle stampanti in 3D, dalla progettazione di impianti per l’energia alla logistica, da un sito per lavorare l’acciaio all’ampliamento di uno stabilimento esistente. «Vecchie» e nuove tecnologie insieme, insomma, per rilanciare lo sviluppo e la competitività, per progetti di investimenti che facciano parlare di futuro e non di aziende da difendere o sulla via del tramonto. «È bene far conoscere che la realtà della Costa non è fatta solo da problemi — ha sottolineato il governatore Enrico Rossi — Questi imprenditori vanno apprezzati per la voglia di rischiare, per la loro responsabilità sociale». E Rossi ha aggiunto che questa settimana sarà a Roma a discutere col governo l’accordo di programma sulle aree di crisi di Massa e Carrara, altre zone da tempo in difficoltà nonostante la presenza di alcune aziende leader.