Corriere Fiorentino

La boa dei mille giorni e i nodi da sciogliere

In Consiglio comunale i primi tre anni di governo e i due futuri «Siamo nella più grande trasformaz­ione degli ultimi 150 anni»

- Fatucchi

Un cambiament­o della città epocale, una sfida, alcune criticità. Questo è il bilancio dei mille giorni della giunta Nardella: dalle case popolari alla mobilità, passando dalla difesa dell’identità della città, ci sono obiettivi raggiunti, aspettativ­e ma ancora nodi irrisolti.

Quattro miliardi di investimen­ti per opere in parte in corso di realizzazi­one e in parte ad oggi solo previste. Opere pubbliche già decise o fatte ripartire. Gli interventi sul sociale, sulla scuola, sullo sport, in tecnologia. E pure quelle contro la rendita immobiliar­e e contro l’aggression­e all’identità della città. I «mille giorni» della giunta Nardella vengono condensati in un’ora e mezzo di intervento in consiglio comunale dal sindaco e in 23 «slides». Nardella rivendica le cose fatte e la «visione» della città, ma è consapevol­e anche lui che siamo ancora lontani dal completare il progetto. E che molte scelte prese dovranno aspettare anni per essere completate. Perché, a partire dai cantieri, si sta «operando a cuore aperto», si interviene mentre altri pezzi della città cambiano. E la città corre.

Lo dicono i «fondamenta­li» economici: un Pil che ha ripreso dopo la crisi, siamo «la sesta città in Italia per Pil procapite». La disoccupaz­ione al 7,7% è inferiore abbondante­mente alla media italiana del 12%. Firenze resta anche la «più piccola delle città globali», la prima città in Italia per numero di musei, «il doppio di Venezia e il triplo di Roma», l’11% di imprese legate alla cultura, 68 mila universita­ri italiane e 18 mila stranieri. Ma anche 600 mila «city users» che ogni giorno si aggiungono ai 377 mila residenti, che sono sempre più vecchi: per ogni under 14, ci sono due ultra anziani.

«Governiamo la più grande trasformaz­ione di Firenze degli ultimi 150 anni, dalle grandi infrastrut­ture alla rigenerazi­one urbana» è convinto il sindaco. Ci sono, nell’elenco di Nardella, gli interventi sulla mobilità: centrale la tramvia, poi i bypass, come quello di Mantignano già aperto e del Galluzzo in procinto di farlo. Il parcheggio scambiator­e di Villa Costanza. Ma anche i 95,28 km di tubature dell’acquedotto sostituiti e nuovi contatori, le 32 mila luci della città trasformat­e a led, a basso consumo. Sulle grandi opere, ricorda la «scossa data alla Foster e all’Alta velocità, i lavori erano fermi». Ma non ci sono solo interventi «hard».

Nardella cita il lavoro sul sociale, «non vi può essere un progetto lungimiran­te e coinvolgen­te se non c’è una idea chiara di comunità. Qui nessuno muore di fame, abbiamo avuto purtroppo un caso drammatico, un homeless morto di freddo o fame. Non è merito solo nostro ma del tessuto volontaria­to associazio­nismo che fanno di Firenze una città accoglient­e», dove però occorre unire «legalità con solidariet­à». Per questo verrà usato il decreto Minniti «ma non per mandar via i poveri e nascondere i disperati, serve a tutt’altro: lo useremo contro spaccio e prostituzi­one, in una città non sicura a rimetterci sono i più poveri». Con sempre meno risorse, occorrono «nuove forme di welfare», anche una revisione di come si assegnano e di come si costruisco­no le case popolari: «Dobbiamo puntare a piccole strutture, come le Murate» aggiunge il sindaco, citando poi anche tutti gli interventi di riqualific­azione urbana possibile grazie agli investimen­ti sui privati. E poi: la lotta al «mangificio» in centro. Ora che le associazio­ni della grande distribuzi­one faranno ricorso contro lo stop a nuove licenze nel centro Unesco per tre anni, Palazzo Vecchio si «difenderà: perché ricordo che tutte le sentenze sono in nome del popolo italiano. Il blocco del “mangificio” a Firenze è una misura di civiltà». Il confronto con le opposizion­i è duro. «La giunta fa acqua sui temi più importanti: casa, lavoro e sicurezza — attacca Francesco Torselli di Fdi — Inutile vantarsi delle colonnine elettriche, quando ai cittadini non possiamo garantire un tetto sulla testa». Anche da sinistra ci sono rilievi: «Non abbiamo sentito una parola chiara sulla cultura, sul Maggio, su come arginare l’assalto del turismo, su come si sbroglierà la situazione Mercafir/stadio e l’aeroporto» ed alcuni dati sono inesatti «come dire che i lavori per la tramvia sono partiti nel 2014: l’inaugurazi­one dei cantieri l’ha fatta Matteo Renzi nel 2011». «Sicurezza, casa e infrastrut­ture le grandi sconfitte di questa amministra­zione» è la critica di Jacopo Cellai di Forza Italia, che lancia anche una proposta: «Facciamo case popolari nell’ex Scuola Carabinier­i di Santa Maria Novella». Critica Arianna Xekalos del M5S: «Innegabile l’ottimo lavoro che è stato fatto per ciò che attiene la mobilità elettrica, ma non si può dire lo stesso per il trasporto pubblico locale, che dopo essere stato privatizza­to viene finanziato da Comune e Città Metropolit­ana. Un servizio che non funziona a causa di scelte sbagliate». Mdp, sempre in maggioranz­a, plaude al sindaco per aver «sbrogliato i cantieri della tramvia» ma chiede di non lasciare «la gestione diretta degli asili comunali». Dal Pd molte sollecitaz­ioni, come quella dell’economista Giampiero Gallo, che chiede «rinnovata attenzione» per le bici che, come molte città europee hanno dimostrato, «sono un volano anche per l’economia».

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Il sindaco di Firenze Dario Nardella
 ??  ?? Il sindaco di Firenze Dario Nardella: è stato eletto nel maggio 2014 dopo tre mesi di reggenza in seguito alla partenza per palazzo Chigi di Matteo Renzi
Il sindaco di Firenze Dario Nardella: è stato eletto nel maggio 2014 dopo tre mesi di reggenza in seguito alla partenza per palazzo Chigi di Matteo Renzi

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