Corriere Fiorentino

LA CITTÀ DEGLI INTERESSI DI PARTE CHE CONSUMA IL TESORO DI TUTTI

- SEGUE DALLA PRIMA Paolo Ermini plermini@rcs.it

Nardella ha parlato 1) della città che si trasforma; 2) della città globale; 3) della città/comunità. Una scansione pensata per illustrare i progetti in corso o da avviare, il contesto internazio­nale delle scelte, il bisogno di garantire una maggiore qualità della vita. Peccato che si sia dimenticat­o di parlare della quarta città. E cioè della città fatta da tante città diverse, ma tutte eguali nella loro ispirazion­e, che -una volta l’una e una volta l’altra- resistono a ogni cambiament­o, a ogni novità che possa toccare i loro interessi particolar­i, anche se in gioco c’è l’interesse di Firenze nel suo complesso. È la città della miopia, incapace di vedere lontano. È la città più conservatr­ice. Perché nel suo caso conservare significa garantirsi trattament­i favorevoli a scapito della comunità. È sempre la solita storia. Quella di una Firenze piegata alle convenienz­e. Ed è la stessa Firenze che sempre ieri ha esultato all’annuncio che l’esperiment­o della Ztl no-stop sarebbe stato rinviato di una settimana e che sarà sottoposto a verifica già dopo un mese. Un annuncio a sorpresa , proprio nel giorno in cui Nardella voleva simbolicam­ente segnare una punto di non ritorno nella sfida della contempora­neità. Il sindaco ha parlato di problemi organizzat­ivi come causa dello slittament­o. Viene da sorridere a pensare che Renzi dette un mese alla macchina di Palazzo Vecchio per varare la pedonalizz­azione di piazza Duomo e la rivoluzion­e di tutte le linee dell’Ataf. Un mese: il tempo che questa giunta si era data per attrezzare la città nei fine settimana del centro senza auto, a cominciare dalle navette con i maxi parcheggi. Eppure un mese non è bastato. Come non farsi venire cattivi pensieri? E non viene da sorridere affatto pensando alla difficoltà che il sindaco incontra nel difendere con coerenza le sue scelte e alla prontezza con cui la Confeserce­nti ha plaudito all’annuncio di ieri profetizza­ndo la retromarci­a finale. Un epilogo possibile, anche se sembra paradossal­e che il verdetto possa precedere ogni valutazion­e dei risultati concreti. Ma a chi rappresent­a gli impresari della notte importa solo far valere il suo punto di vista, contando sulla vicinanza di alcuni assessori e su un’opposizion­e disattenta e inadeguata, oppure complice di quella neo-Firenzina, non più aggrappata alle sue suggestion­i ottocentes­che, ma di nuovo ripiegata su stessa, tutta presa dalle prebende e da quella rendita che dovrebbe essere affrontata a viso aperto e combattuta. Quando Firenze sarà ridotta a una sua brutta copia, poco appetibile per tutti, anche la nuova Firenzina capirà il danno che avrà fatto. Bella consolazio­ne.

 Quando Firenze sarà ridotta a una sua brutta copia, poco appetibile per tutti, anche la Firenzina capirà il danno che avrà fatto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy