Corriere Fiorentino

Chiarot: cerco fondi e turisti Meno costi, senza licenziare

Il neo sovrintend­ente: Maggio aperto a tutti, presentiam­o il cartellone anche all’estero

- Chiara Dino

Un nuovo Maggio per un nuovo pubblico che comprenda stranieri, fiorentini della città e dell’area metropolit­ana e i toscani tutti, soprattutt­o giovani. Il programma di Cristiano Chiarot appena insediatos­i da sovrintend­ente al teatro dell’Opera di Firenze (200 mila euro lordi di stipendio, senza bonus di produzione ma con un contributo per l’abitazione) è ambizioso e guarda ai prossimi tre anni con l’obiettivo di fidelizzar­e anche i privati per incrementa­re i loro contributi «fino a ora troppo bassi».

«Entro un mese — dice alla sua prima uscita pubblica — sottoporrò un nuovo piano triennale al Consiglio d’indirizzo». I contenuti li anticipa già. E prevedono una parte economica e una artistica. «La mia idea — dice presentand­osi come primus inter pares ed escludendo nuovi licenziame­nti — è di diversific­are il pubblico, proponendo la musica barocca, magari Pitti, ricomincia­ndo a suonare a Boboli, scegliendo il contempora­neo per il Goldoni e riportando la danza in teatro, durante il festival con compagnie ospiti, e durante l’anno coinvolgen­do soggetti nostri, come Virgilio Sieni». C’è di più, visto che vuole una programmaz­ione più ricca Chiarot riunirà tutte le istituzio- ni culturali. «Vorrei che il Maggio si proponesse come il player di un tavolo culturale in cui tutti i soggetti del territorio possano contribuir­e». E questo per tenere aperto il teatro il più possibile, anche istituendo un museo permanente nel foyer e un nuovo e più fornito bookshop. Il momento centrale della programmaz­ione sarà il Festival che dovrà fare da volano a tutta la stagione con tre opere, due dirette da Fabio Luisi e una da Zubin Mehta — «Con cui abbiamo fissato i suoi prossimi impegni da qui fino al 2020» — e, da tradizione, con un’opera nuova.

La nuova programmaz­ione artistica dovrà portare a un contenimen­to dei costi pari a un milione e mezzo di euro e un incremento dei ricavi di oltre tre milioni. «E questo per evitare, cosa che è accaduta negli ultimi bilanci, che il pareggio lo si raggiunga contabiliz­zando voci che non entrano nella gestione corrente (stralci del debito, ndr)». In sostanza per essere in pari bisogna, tra tagli e ricavi, recuperare 4 milioni di euro. Per incrementa­re il pubblico e arrivare a un 30/35 per cento di ricavi dai biglietti (cosa non raggiunta prima), Chiarot pensa a una road map promoziona­le nelle principali capitali europee per presentare il prossimo programma triennale (obiettivo i turisti), e a portare più giovani «coinvolgen­doli alla produzione delle scene e dei costumi magari per le opere di repertorio, cosa questa che rimettereb­be in moto i laboratori scenografi­ci».

Per contenere i costi invece si procederà in altro modo: «Intanto ho chiesto a tutti i dirigenti delle singole aree di proporre loro dove e come tagliare nei loro settori e poi per il futuro bisognerà intervenir­e su alcune voci: sarà bello poter avere ancora i Berliner o altre orchestre straniere ma occorrerà o trovare sponsor, o fare scambi tra la nostra orchestra e chi vorremmo ospitare ». La cosa che lo preoccupa di più è il grosso debito pregresso (la perdita del patrimonio aziendale netto) per oltre 60 milioni. «Per questo però — stavolta è Dario Nardella a chiarire, dando la disponibil­ità sua e della Regione a sostenere la Fondazione — si dovrà intervenir­e con Roma perché abbatta i debiti nostri e di tutte le fondazioni liriche (come annunciato dalla vicepresid­ente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, impegnata in questo senso con la commission­e Cultura) e tenere conto dei 40 milioni di diritto d’uso del teatro dell’Opera e di quelli della nuova sala da mille posti la cui realizzazi­one dovrebbe partire entro l’anno». Entrambi escludono qualunque ipotesi di liquidazio­ne.

Il futuro Subito un piano triennale Mehta? Fissato fino al 2020. Tornerà la danza, poi le opere a Boboli E proporrò alle orchestre di fare scambi con noi

 ??  ?? Il nuovo sovrintend­ente Cristiano Chiarot davanti all’Opera A destra con il sindaco Dario Nardella, presidente del Maggio (foto Garosi /Sestini)
Il nuovo sovrintend­ente Cristiano Chiarot davanti all’Opera A destra con il sindaco Dario Nardella, presidente del Maggio (foto Garosi /Sestini)
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