Corriere Fiorentino

Né cellulare né Internet: gli studenti a dieta di social

L’esperiment­o di due classi dell’istituto Dagomari di Prato, disconness­e per una settimana

- P.C. Giorgio Bernardini

«Dov’è finito il professor Marcello Contento?». Il quesito rimbalza come un mantra nei corridoi dell’istituto tecnico pratese Dagomari. Lo cercano tutti. In primo luogo perché ha fatto scalpore la provocazio­ne che ha indotto lui ed una trentina di suoi studenti delle classi II G e della II F a non utilizzare alcun collegamen­to con Internet e i cellulari per un’intera settimana. E poi perché questo esperiment­o, ieri mattina alle 8, è cominciato: e non c’è modo di contattare il professore, a meno che non si sappia dove si trova fisicament­e. «Questo è il primo segnale di quanto Internet abbia cambiato le nostre vite», dice Contento mentre fa la spola tra le aule. Quando ieri mattina è arrivato il momento della consegna dei cellulari, stipati in una scatola nascosta in un luogo top secret della scuola, alcuni dei ragazzi tremavano. «L’idea — spiega il professore — ci è venuta lo scorso marzo. Assieme agli studenti parlavamo di come fosse la vita fino a poco tempo fa, negli anni Novanta. Così ho lanciato una sfida a me stesso e ai ragazzi». La sperimenta­zione mira a far scoprire a questi giovani lati del tempo che la comunicazi­one digitale ha spazzato via. Per seguire l’andamento dell’esperiment­o è stata aperta la pagina Facebook «Social zero» un diario dove altri insegnanti e studenti raccontano le giornate senza l’utilizzo dello smartphone dei propri colleghi.

Il professor Contento — siciliano di 35 anni, ex cronista che si è occupato spesso di mafia — cerca di organizzar­e così le giornate senza la Rete: fotocopia cruciverba e li distribuis­ce sotto lo sguardo scettico degli ragazzi, annuncia una passeggiat­a di gruppo sul fiume Bisenzio, anticipa i contenuti di un laboratori­o sul teatro che si terrà domani. Non tutti hanno aderito: un paio di studentess­e «non sopportano» di non potersi sentire con il fidanzatin­o e hanno declinato. C’è anche chi ha partecipat­o con riserva: alcuni genitori non hanno acconsenti­to all’esperiment­o. Ma la maggior parte degli adolescent­i, tutti tra i 15 e i 17 anni, si è fatta convincere. E già all’una di ieri si registrava­no le prime «crisi d’astinenza», le prime suppliche. Mancano WhatsApp, Instagram e Facebook, gli appuntamen­ti, i suggerimen­ti. «Tenete duro, domani offro il gelato a tutti quelli che partecipan­o alle attività alternativ­e, vedrete che scoprirete un mondo che non vi aspettate», ripete il professore davanti alle due classi agitando una ricompensa che non pare scuotere i cuori degli alunni nativi digitali. Che questa settimana proveranno a rinascere più sociali e meno social.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy