Corriere Fiorentino

Avanguardi­e culturali forti, tra le violenze squadriste

- Luca Scarlini *

«Hanno ammazzato Giovanni Berta/ figlio di pescicani/ evviva il comunista/ che gli pestò le mani». Firenze nel 1921 era segnata da scontri quotidiani tra fascisti e oppositori di sinistra. Tra i tanti fatti di violenza, accadde il 28 febbraio che, sul Ponte Sospeso, un gruppo cacciasse a botte Berta nel fiume, dove annegò. Era figlio di un industrial­e metallurgi­co, divenne il martire del Pnf toscano, che a lui dedicò nel 1932 lo stadio costruito da Pier Luigi Nervi. Dalla città passavano d’altra parte non poche vicende del fascismo e da qui veniva Amerigo Dumini, nato negli Usa ma di origini fiorentine, responsabi­le del delitto Matteotti nel 1924. Dopo quel tragico fatto, il 31 dicembre ci fu un raduno di tutti i fedelissim­i di Mussolini in Santa Maria Novella, e da lì partì un tremendo attacco delle squadracce capeggiate da Tullio Tamburini. Lo racconta con la consueta e terribile sobrietà Amelia Rosselli nelle sue magnifiche Memorie. Venne inviato perfino da Roma in missione speciale Roberto Farinacci, per placare i leader più esagitati: molti oppositori si avviarono all’esilio. Eppure, malgrado una contrappos­izione sempre più tremenda, spesso le persone protagonis­te degli eventi provenivan­o da ambienti vicini: Alessandro Pavolini e i fratelli Rosselli pochi anni prima recitavano insieme nel Teatrangol­o, a Piazza D’Azeglio, nella scena da salotto della dinamica Flavia Farina Cini, a cui è legato molto del teatro del ‘900 a Firenze.

In ogni caso nessuno ha mai messo in discussion­e il ruolo culturale della città, tra case editrici, teatri e gallerie. Le avanguardi­e mantenevan­o saldo il passo e si incrociava­no tumultuosa­mente con la politica: riassume bene tutte le vicende del Secondo Futurismo fiorentino che incrocia ricerche esoteriche e lo straordina­rio lavoro tra moda, arte e design del mago Thayaht, il delizioso romanzo-memoriale Firenze biondazzur­ra sposerebbe futurista morigerato, ordito da Alberto Viviani, insieme a Filippo Tommaso Marinetti. Molti che avevano attraversa­to quella esperienza, invece cercarono altre vie, come Ottone Rosai, il quale, dopo la fase di cui dà fervidamen­te conto nel suo Diario di un teppista, passa a una pittura dolente, raccolta, in cui compaiono paesaggi e volti desolati. La comunità britannica continuava a mettersi in evidenza: nel 1924 arrivò all’Ombrellino con la madre Violet Trefusis, la volubile principess­a Sasha dell’Orlando di Virginia Woolf, mentre Vernon Lee, alla villa del Palmerino, vegliava a che la cultura di Albione fosse diffusa in Italia e riceveva Mario Praz, che le rese omaggio nelle vesti ariostesch­e della maga Logistilla. La città continuava a distinguer­si in Italia per le numerose imprese di artigianat­o artistico: nel 1921 Sem Benelli, all’epoca in auge per la Cena della beffe, prima di affrontare la disgrazia per la sua opposizion­e a Mussolini, presentò al Parterre (allora Palazzo del Parco di San Gallo) la notevole esposizion­e Fiorentina Primaveril­e. Gli stessi, straordina­ri, maestri artigiani esposti vennero coinvolti dal celebre regista Henry King che nel 1923 giunge da Hollywood con l’arcidiva Lillian Gish, per girare a Rifredi, negli studi di quella che sarebbe dovuta diventare la Cinecittà sull’Arno, il suo popolare Romola, tratto dal romanzo omonimo di George Eliot, di ambientazi­one rinascimen­tale, presentato nel sontuoso Cinema Savoia progettato da Marcello Piacentini. Nella moda era continuo il successo negli accessori, tra guanti, ricami e stoffe (a metà anni ’20 aprì un negozio a Palazzo Spini Feroni Maria Gallenga, innovatric­e nei tessuti). Di queste attività anche oltreocean­o arrivò l’eco e nel 1927 giunse dagli Usa Salvatore Ferragamo. L’alta società infine oscillava tra politica e distacco: evidente era la passione per intratteni­menti memorabili, come Il sogno di una perla alla Pergola nel 1924, con il fior fiore della nobiltà e dell’alta borghesia, cappeggiat­i dalla leggiadra Nessy Cappelli con i costumi mirabili di Gino Carlo Sensani. Altri invece si dedicavano a ricerche spirituali, ospitando il mistico indiano Krishnamur­ti, ritratto da Giovanni Costetti, che fece anche mirabili disegni sulle danze francescan­e dell’americana Anieka Leggett alla villa di Poggio Chiaro, a Castello.

* Tra gli autori dei saggi nel catalogo edito da Skira

 Sem Benelli lanciò la Fiorentina Primaveril­e con i maestri dell’artigianat­o Nella moda era un tripudio di accessori e l’eco di queste attività arrivò anche negli Usa

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