Corriere Fiorentino

Da Sangallo e i suoi disegni (angolo delle meraviglie)

- Loredana Ficicchia

Col tratto di un grafico e la perizia di un architetto, Giuliano Giamberti, noto come Giuliano da Sangallo si confronta innanzitut­to con se stesso nella nuova mostra, Giuliano da Sangallo. Disegni agli Uffizi, da oggi e fino al 20 agosto al Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie, ma anche con personaggi con cui entrò in competizio­ne come il Bramante e gli artisti della sua bottega, in primis il fratello Antonio il Vecchio. Tre ottiche diverse per una ricerca in mano a tre curatori: Marzia Faietti, Dario Donetti e Sabine Frommel, sono utili al visitatore per comprender­e il rapporto tra produzione grafica per l’architettu­ra e disegno figurativo, nella Firenze a cavallo di Quattro e Cinquecent­o. Marzia Faietti è riuscita a rimettere insieme un gruppo unitario di fogli, distribuit­i tra gli Uffizi e l’Albertina di Vienna. È il suo piccolo «angolo delle meraviglie»: rappresent­a la storia di Giuditta, l’eroina del popolo di Israele raccontata da quattro disegni, due dei quali la raffiguran­o con la testa di Oloferne in mano. Con la riconsider­azione del corpus figurativo di Giuliano da Sangallo ecco anche un’ampia documentaz­ione dei suoi studi architetto­nici, in particolar­e della pianta della Basilica di San Pietro, il cantiere più importante del Rinascimen­to, che vide Sangallo in gara col Bramante, il quale alla sua soluzione architetto­nica finì per uniformars­i. La sezione a cura di Dario Donetti viaggia sulle architettu­re di facciata, come quella di San Lorenzo a Firenze, «dove — spiega lo studioso— è riunito tutto il suo mondo di artista poliedrico, attento anche alla scultura e al potere della committenz­a». La rassegna propone la consultazi­one di preziosi codici antiquari di Siena e dell’Apostolica Vaticana, il Taccuino Senese e il Libro dei Disegni, in forma digitale.

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Giuditta con la testa di Oloferne

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